giovedì 31 dicembre 2009

Svolta!!!!


Darfur - Il mercato di El Fasher torna a viveredi Francesca Bianchi - Dec 24th, 2009 Categoria Esteri, Ultimissime.Il mercato di El Fasher, capitale del Darfur settentrionale, riprende vita e la regione, che era in ginocchio per le violenze degli ultimi anni, sembra tornare alla normalità.Disordini, banditismo e completa mancanza di sicurezza avevano reso impossibile qualsiasi scambio di beni. Le merci non potevano entrare in Darfur ed era pericoloso qualsiasi spostamento.La presenza di merci e acquirenti nel mercato di El Fasher è un indicatore di stabilità molto significativo.Il mercato è un importante centro di scambi commerciali. Le regioni limitrofe hanno ripreso i contatti economici sostenute anche da accordi economici siglati da El Al-Tayeb Gaddal, ministro delle Finanze dello Stato del Nord Darfur. Gli esportatori di merci in particolare sono il Darfur meridionale, il Ciad e la Libia.Anche l’orario di apertura è significativo. Non esiste più un coprifuoco, è possibile vendere e acquistare fino al tramonto.Sui banchi o esposte sulle stuoie sono disponibili frutta e verdura, vestiti, profumi e altri prodotti.Si inaugurano anche le prime aperture di caffetterie e ristoranti. Increbile miracolo, segno concreto del fatto che il miglioramento dello stato di sicurezza generale e della situazione umanitaria stanno avendo un effetto positivo su tutto il sistema economico e commerciale.Sono stati avviati accordi per rilanciare il settore agricolo, nello Stato che gode di terre fertili e di risorse idriche ingenti. Il Darfur è un territorio esteso, comprende il 20% della superficie totale del Sudan, ed è molto ricca anche di minerali e petrolio.La regione, per decenni, è stata una fonte economica importante per la popolazione sudanese, ma la guerra civile ha portato miseria e abbandono ovunque. Sei anni di guerra civile hanno costretto oltre 2,7 milioni di persone a lasciare le loro case. Molti di loro sono diventati Internally Displaced Person (IDP), nomadi costretti a spostarsi in continuazione per evitare le conseguenze del pesante clima di violenze e soprusi nel Paese.Francesca Bianchi
Ora il governo deve fare pace ma prima grantire la terra sequestrata e grantire la salva securezza per il sfolati e aprire le scuole frae piano di sviluppo totale per i Darfuriani.................azim

mercoledì 30 dicembre 2009

Alternetiva!!!




29/12/2009 15.07.57Dal Sudan prime esportazioni di biocarburante verso l’Europa
È diretto al porto europeo di Rotterdam, in Olanda, il primo carico di etanolo prodotto per l’esportazione dall’impianto per la fabbricazione di biocarburanti di Kenana, circa 250 chilometri a sud della capitale del Sudan, Karthoum. A darne notizia è la società produttrice di bio-combustibile da canna da zucchero “Kenana Sugar”, aggiungendo che, dopo la prima spedizione da cinque milioni di litri di etanolo, ogni mese saranno inviati in Europa altri cinque milioni di litri, per mezzo di una serie di accordi di cooperazione tra il Sudan e l’Unione Europea (Ue). Tra i principali produttori al mondo di canna da zucchero, il Sudan ha sviluppato quest’anno la filiera per produrre gradualmente fino a 200 milioni di litri di bio-etanolo all’anno, grazie all’entrata in funzione a Giugno scorso di un impianto per l’utilizzazione a fini energetici del residuo organico della canna da zucchero e l’attivazione di una distilleria di etanolo. Molte le organizzazioni che criticano i biocarburanti accusati di ridurre le derrate alimentari e di aumentare la fame nel mondo. In particolare in Sudan sono milioni le persone sottonutrite. (C.S.)

Alternetiva al vecchio sistema ...................................bravi ma resolvete la questione sanguinario del Darfur..................................................azim

venerdì 18 dicembre 2009

Italia e di destra ma fino ora non represivi!!!

Inizio moduloFine moduloFacebook è più pericoloso dei gruppi anni 70. E Schifani le spara sempre più grosse“Si leggono dei veri e propri inni all’istigazione alla violenza. Negli anni 70, che pure furono pericolosi, non c’erano questi momenti aggregativi, che ci sono su questi siti. Così si rischia di autoalimentare l’odio che alligna in alcune frange”. Così il presidente del Senato ha cercato di spiegare per quale motivo i social network, Facebook e affini, sarebbero pericolosi per l’ordine costituito e per l’ordinamento democratico, in una sua visione vagamente polpottiana della società e della comunicazione.A Renato Schifani ha risposto con sagacia il capo gruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi: “la pensa come Ahmadinejad, HU Jintao e Al Bahir, i presidenti di Iran, Cina e Sudan, dove Facebook è messo al bando”. In effetti continua a permanere questo strano contrasto tra il Popolo della libertà che evoca libertà e propone censure, bandi, liste di proscrizione. Pensare che fino ad oggi i paesi in cui internet era sottoposto a controlli e limitazioni erano messi all’indice come luoghi dove la libertà di espressione era a rischio.Ci voleva il presidente del Senato, che probabilmente internet non lo usa nemmeno per approfittare dell’utilissima calcolatrice di windows, per spiegarci che in effetti certe affermazioni, certi slogan e certi discorsi potrebbero essere pericolosi. Difficile capire chi dovrebbe decidere quali affermazioni alimentano l’odio e quindi vanno censurate: un gruppo di Facebook che definisse Bush un assassino inciterebbe all’odio o semplicemente definirebbe le azioni di chi ha portato prove false per scatenare una guerra che ha portato decine di migliaia di morti civili?

Hei Abbiamo capito Sudan Iran e altri paese di assedio facista o destra Islamica ma qui in Italia ......UN PAESE DOVE LA DEMOGRAZIA ANCORA IN COMPIUTA .....SCHIFANI E LA SECONDA CARICA DEL STATO il colmo....ma in Italia non sono repressivi!!!???......azim

mercoledì 16 dicembre 2009

Notizie del Sudan.

Notiziario ONG
DARFUR: ITALIANS FOR DARFUR, "SUDAN CONDANNA A MORTE SEI BAMBINI"
(AGI) - Roma, 15 dic. - Sei bambini di eta' rischiano di essere giustiziati nel Sudan. L'appello per la sospensione definitiva della condanna a morte comminata loro e' stato lanciato da Italians for Darfur. I sei minori, di etnia Fur, di eta' compresa tra gli 11 e i 16 anni, sono stati accusati di far parte del Justice and Equality Movement, uno dei movimenti ribelli piu' importanti del Darfur, e di aver partecipato all'attacco del 2008 che nella capitale sudanese causo' oltre 300 vittime. Il tribunale di Khartum ha emesso finora oltre 100 condanne a morte, molte delle quali gia' eseguite. "Con questo appello -si legge in una nota dell'associazione- chiediamo al Governo sudanese di sospendere la sentenza ma anche di approfondire le responsabilita' del coinvolgimento di questi bambini in azioni di guerra. Va accertato se il Jem, come purtroppo al momento possiamo solo supporre, abbia impiegato bambini soldato nell'attacco a Khartum e se continui ad arruolare minorenni sottraendoli con la forza alle loro famiglie, negandogli cosi' di vivere l'infanzia e l'adolescenza che sono ad essi dovute". Finora l'associazione, e Articolo 21 che ha rilanciato l'appello, hanno raccolto 2500 firme per la sospensione della pena di morte per i sei minori. Domani si terra' un concerto di beneficenza al Teatro Albertino a Roma per sostenere la campagna di Italians for Darfur. "La sensibilita' crescente nei confronti della campagna per il Sudan e per il Darfur promossa dalla nostra associazione ci sprona a continuare sempre con maggiore impegno l'azione di contrasto alle violazioni dei diritti umani in Sudan - afferma Antonella Napoli, presidente di "Italians for Darfur" e autrice del libro - denuncia "Volti e colori del Darfur".(AGI) Fab

mercoledì 25 novembre 2009

Lubna a Parigi!





ESTERI
martedì 24 novembre 2009, 17:42
Sudan, la donna condannata per aver indossato i pantaloni fugge a Parigi
di Manila Alfano
Strumenti utili
La giornalista sudanese Lubna Hussein, nota alle cronache per essere stata arrestata dopo aver indossato un paio di pantaloni a Khartoum, è riuscita ad aggirare il divieto di espatrio imposto dalle autorità del suo paese fuggendo a Parigi. La donna dopo essere stata fermata dalla polizia nel mese di luglio è stata poi condannata a un mese di carcere in modo da evitare la pena delle 40 frustate, comminata invece ad altre sue colleghe che con lei erano state fermate per lo stesso motivo. La pena prevedeva anche il divieto di espatrio dal Sudan, eppure è riuscita lo stesso ad arrivare in Francia dove pubblicherà il suo prossimo libro dal titolo: «40 frustate per i pantaloni» che, come si prevede, scatenerà non poche polemiche in patria. Il libro, per ora scritto in francese, sarà presto tradotto in arabo, inglese e swahili e contiene numerosi particolari inediti dell'arresto suo e di altre 12 donne che con lei erano solite indossare i pantaloni, abbigliamento considerato non consono a una donna nel paese arabo. «Migliaia di donne sono andate in prigione in Sudan per questo motivo - spiega - e non avevano nessuna possibilità di difesa».

giovedì 5 novembre 2009

Non dimenticare Darfur !!!!!

* AGIAFRO: ETIOPIA-SUDAN, IN MOSTRA L’INDUSTRIA DELLA STAMPA
Addis Abeba – Si e’ aperta oggi ad Addis Abeba ‘Afri Print’, una mostra dedicata all’industria della stampa, organizzata in partnership dall’Etiopia e dal Sudan, con la partecipazione di oltre 25 aziende tipografiche sudanesi, etiopiche ed egiziane. La manifestazione e’ stata promossa dalla sudanese “Expo Team Services Co. Ltd.” e dall’etiopica “Prana Promotions”. E’ divisa in tre sezioni -stampa, packaging e pubblicita’- ed e’ il risultato di un accordo bilaterale per rilanciare i rapporti culturali, turistici, commerciali e finanziari. ‘Afri Print’, secondo i promotori, contribuira’ allo sviluppo e al rilancio dell’industria della stampa e avra’ importanti ricadute tecnologiche. (AGIAFRO)

mercoledì 28 ottobre 2009

Associazione Sudan


mercoledì 28 ottobre 2009

Associazione Sudan

Cari Amici Iere ho incontrato alcuni Sudanese per definire la costituzione del Associazione Sudan e abbiamo chiuso l'incontro su :-
1- Sociale 2- Culturale 3- Eventi artistici e sportivi.
I had been yeasterday with some Sudanese we had defined that our Sudanese Association will be aiming to the 3 articles which is fundamental for it's constitution :-
1- Social
2- Cultural
3- Sport, and Artistic events.
Abdelazim Abdella Gomaa

sabato 3 ottobre 2009

Fotos Photografy




Fotografia. A Roma settanta scatti per raccontare il mondo del lavoro


Data: 02/10/2009
Da oggi fino al 4 ottobre al Salone dell'editoria sociale l'esposizione realizzata dall'agenzia Contrasto. In mostra lo sfruttamento degli immigrati di Cocco, le morti bianche di Venturi e le terre di risaia di Berengo Gardin
Il lavoro nelle assolate terre del Sud Italia ad opera di uomini e donne che arrivano da Sudan, Liberia, Maghreb, Est Europa. Lavoratrici, madri, vedove segnate per sempre da un infortunio sul lavoro o da una malattia professionale, provocata dal contatto con l'amianto o il cloruro di vinile, che uccide giorno per giorno un po' alla volta.
La rabbia e la disperazione dei disoccupati campani costretti a confrontarsi con una crisi economica che, nella regione, sta portando la percentuale di chi non ha un lavoro dal 14 ad oltre il 17%.
Sbarca il prossimo week end a Roma, presso il Salone dell'editoria sociale, la mostra ideata e realizzata dall'agenzia fotografica Contrasto "Diritto al lavoro": settanta fotografie in bianco e nero e a colori dedicate al mondo del lavoro e ai suoi risvolti, sociali e psicologici, sulla vita concreta delle persone.
Attraverso le immagini di sette tra i maggiori fotografi italiani la mostra presenta dunque alcune storie di lavoro, a volte crude e drammatiche altre volte positive e incoraggianti, ma in tutti i casi nascoste e invisibili.
Accanto alle vicende legate allo sfruttamento e alla schiavitù dei lavoratori stranieri raccontate dal Francesco Cocco o allo strazio delle morti bianche testimoniato da Riccardo Venturi la mostra documenta, infatti, anche il volto più sano di un paese che negli anni ha trovato nella qualità e nella tradizione la linfa più vitale dell'economia nazionale.
Così le fotografie ci mostrano alcune delle aziende leader di quel Made in Italy che, nei più disparati settori, è riuscito ad affermarsi per la concreta maestria nel realizzare prodotti "affidabili" e "riconoscibili". Ma ci sono anche le storie dei giovani che riescono ad entrare nel mondo del lavoro grazie alla formazione.
Le fotografie del (Milano), un istituto tecnico industriale specializzato nell'ambito del trasporto aereo, aprono uno spaccato su un settore dell'istruzione italiana, quella professionale, spesso in grado di preparare gli studenti a un concreto ingresso nelle professioni.
Un'altra sezione riguarda invece le aziende che hanno deciso di puntare sul "futuro sostenibile" attraverso l'uso delle fonti rinnovabili e le energie pulite. Da non perdere, infine, il racconto delle terre di risaia di Gianni Berengo Gardin che, con il lirismo che contraddistingue tutta la sua opera, descrive il mondo antico e insieme moderno della produzione del riso.
Accanto alle immagini dei fotografi dell'agenzia Contrasto sulla realtà italiana, l'esposizione propone inoltre una proiezione su video-wall di alcune delle più belle fotografie dell'agenzia Reuters sul lavoro nei diversi paesi del mondo. La mostra si terrà da oggi al 4 ottobre presso il Salone dell'editoria sociale (Ex Gil, Largo Ascianghi, 5 - Roma).
Fonte: Inail


Transilation....................................by azim


Photography. Rome seventy shots to tell the world of work
Date: 02/10/2009 From today until October 4 at the Salone publishing social exposure conducted by the contrast. On display the exploitation of immigrants Coconut, the deaths of white Venturi and paddy lands of Berengo Gardin The work in the sunny land of South Italy by men and women who come from Sudan, Liberia, North Africa, East Europe. Workers, mothers, widows, marked forever by an accident at work or an occupational disease caused by contact with asbestos or vinyl chloride, which kills a little every day 'at a time. The anger and desperation of the unemployed Campania forced to confront an economic crisis in the region is taking the percentage of those without work from 14 to over 17%. Land the next weekend in Rome, at the Salone social publishing, conceived and realized by the photographic contrast, 'Right to Work ": seventy photographs in black and white and color dedicated to the world of work and its implications, social and psychological, on the actual lives of people. Through the pictures of seven of the greatest Italian photographers the exhibition thus presents some stories of work, sometimes raw and sometimes dramatic positive and encouraging, but in all cases, hidden and unseen. Alongside the events related to slavery and exploitation of foreign workers told by Francesco Cocco, or the anguish of white deaths witnessed by Riccardo Venturi documenting the exhibition, in fact, also the face of a healthier country over the years has found in the quality and tradition sap most vital national economy. So the pictures show some of the leaders of that made in Italy that, in many different sectors, has managed to succeed in achieving mastery on specific products "reliable" and "recognition". But there are also stories of young people who manage to enter into employment with training. Photographs of (Milan), a technical institute specializing in the aviation industry, opened a section on Italian education, professional life, often in a position to prepare students for a practical entry into the profession. Another section covers companies that have decided instead to focus on "sustainable future" through the use of renewable and clean energy. Do not miss, finally, the story of the paddy lands of Gianni Gardin Berengo that, with the lyricism that distinguishes all his work, describes the ancient world and modern set of rice production. Alongside the images of photographer contrast on the Italian situation, the exhibition also offers video-projection on a wall of some of the most beautiful Reuters photographer at work in different countries. The exhibition will be held between now and October 4 at the Salone social publishing (Ex Gil, Largo Ascianghi, 5 - Rome). Source: Inail
Fotografia. A Roma settanta scatti per raccontare il mondo del lavoro


Data: 02/10/2009






Da oggi fino al 4 ottobre al Salone dell'editoria sociale l'esposizione realizzata dall'agenzia Contrasto. In mostra lo sfruttamento degli immigrati di Cocco, le morti bianche di Venturi e le terre di risaia di Berengo Gardin


Il lavoro nelle assolate terre del Sud Italia ad opera di uomini e donne che arrivano da Sudan, Liberia, Maghreb, Est Europa. Lavoratrici, madri, vedove segnate per sempre da un infortunio sul lavoro o da una malattia professionale, provocata dal contatto con l'amianto o il cloruro di vinile, che uccide giorno per giorno un po' alla volta.
La rabbia e la disperazione dei disoccupati campani costretti a confrontarsi con una crisi economica che, nella regione, sta portando la percentuale di chi non ha un lavoro dal 14 ad oltre il 17%.
Sbarca il prossimo week end a Roma, presso il Salone dell'editoria sociale, la mostra ideata e realizzata dall'agenzia fotografica Contrasto "Diritto al lavoro": settanta fotografie in bianco e nero e a colori dedicate al mondo del lavoro e ai suoi risvolti, sociali e psicologici, sulla vita concreta delle persone.
Attraverso le immagini di sette tra i maggiori fotografi italiani la mostra presenta dunque alcune storie di lavoro, a volte crude e drammatiche altre volte positive e incoraggianti, ma in tutti i casi nascoste e invisibili.
Accanto alle vicende legate allo sfruttamento e alla schiavitù dei lavoratori stranieri raccontate dal Francesco Cocco o allo strazio delle morti bianche testimoniato da Riccardo Venturi la mostra documenta, infatti, anche il volto più sano di un paese che negli anni ha trovato nella qualità e nella tradizione la linfa più vitale dell'economia nazionale.
Così le fotografie ci mostrano alcune delle aziende leader di quel Made in Italy che, nei più disparati settori, è riuscito ad affermarsi per la concreta maestria nel realizzare prodotti "affidabili" e "riconoscibili". Ma ci sono anche le storie dei giovani che riescono ad entrare nel mondo del lavoro grazie alla formazione.
Le fotografie del (Milano), un istituto tecnico industriale specializzato nell'ambito del trasporto aereo, aprono uno spaccato su un settore dell'istruzione italiana, quella professionale, spesso in grado di preparare gli studenti a un concreto ingresso nelle professioni.
Un'altra sezione riguarda invece le aziende che hanno deciso di puntare sul "futuro sostenibile" attraverso l'uso delle fonti rinnovabili e le energie pulite. Da non perdere, infine, il racconto delle terre di risaia di Gianni Berengo Gardin che, con il lirismo che contraddistingue tutta la sua opera, descrive il mondo antico e insieme moderno della produzione del riso.
Accanto alle immagini dei fotografi dell'agenzia Contrasto sulla realtà italiana, l'esposizione propone inoltre una proiezione su video-wall di alcune delle più belle fotografie dell'agenzia Reuters sul lavoro nei diversi paesi del mondo. La mostra si terrà da oggi al 4 ottobre presso il Salone dell'editoria sociale (Ex Gil, Largo Ascianghi, 5 - Roma).




Fonte: Inail

giovedì 1 ottobre 2009

Chad e le problemi dei rifugiati

SUDAN: AMNESTY, RIFUGIATE DARFUR STUPRATE IN CAMPI CIAD
Le rifugiate del Darfur vengono regolarmente stuprate nei campi del vicino Chad, nonostante la presenza di forze addestrate dall'Onu. E' Amnesty International a riferirlo in uno studio dal titolo "No place for us here: violence against refugee woman in eastern Chad", in cui si spiega che la polizia del Chad, la Dis, addestrata dall'Onu per la protezione dei rifugiati, sta facendo molto poco per proteggere le donne e le ragazze dagli abusi sessuali commessi da abitanti di villaggi, soldati, famiglie, e in alcuni casi il personale di assistenza. Il portavoce della missione Onu Minurcat in Chad, Michel Bonnardeaux, ha ammesso la perpetrazione di atti di violenza contro le donne, ma ha difeso la polizia, sostenendo che la situazione della sicurezza sta migliorando. Bonnardeaux ha contestato questi dati, affermando che la Dis ha ricevuto uno speciale addestramento per i casi di stupro, e che il documento "e' un po' affrettato e basato su un campione molto piccolo e su una breve visita". Tawanda Hondora, vicedirettore del programma di Amnesty per l'Africa, ha invece ribadito che "le donne fuggono dal Darfur nella speranza che la comunita' internazionale e le autorita' del Chad offrano sicurezza e protezione, ma questa protezione e' elusiva e loro rimangono sotto attacco". Secondo i dati forniti da Amnesty ci sono piu' di 142mila donne e bambine rifuggiate del Darfur che hanno trovato rifugio in dodici campi nel Chad, a causa di un conflitto che dura da sei anni. Le donne sono a rischio anche all'interno dei campi, non solo quando escono a cercare legna: secondo lo studio, le ragazze sono sottoposte a molestie nelle scuole, nonostante non vi siano statistiche per la mancanza di denunce delle vittime, che vogliono difendersi dal pubblico disonore.
(30 settembre 2009)




SUDAN: AMNESTY, RAPES DARFUR REFUGEE CAMPS IN CHAD The Darfur refugees are regularly raped in the camps in neighboring Chad, despite the presence of forces trained by the UN. E 'Amnesty International to report in a study entitled "No place for us here: violence against refugee woman in eastern Chad," explaining that the police in Chad, the Dis-trained by the UN to protect refugees, is doing very little to protect women and girls from sexual abuse committed by villagers, soldiers, families, and in some cases, the support staff. The spokesperson for the UN mission in Chad MINURCAT, Michel Bonnardeaux, admitted the commission of acts of violence against women, but defended the police, claiming that the security situation is improving. Bonnardeaux disputed those figures, saying that the Dis has received special training for cases of rape, and that the document 'and' somewhat 'hasty and based on a very small sample and on a short visit. " Tawanda Hondori, deputy director of the Amnesty Program for Africa, has instead insisted that "women are fleeing from Darfur in the hope that the community 'and international authorities' Chad's offer security and protection, but this protection and' remain elusive and their under attack. " According to data provided by Amnesty are the most 'of women and girls shun 142mila who found refuge in Darfur in twelve camps in Chad, due to a conflict that has lasted for six years. Women are also at risk within the camps, not only when they go out to look for firewood according to the study, girls are subjected to harassment in schools, although there are no statistics about the lack of complaints of the victims, who want to defend against public disgrace. (30 September 2009)

mercoledì 30 settembre 2009

Dove la verità?


2009-09-29 12:04
Siccita': milioni africani a rischio
Oxfam, nell'est non si toccavano questi livelli da dieci anni
(ANSA) - NAIROBI, 29 SET - L'Africa Orientale e' sconvolta dalla peggiore siccita' degli ultimi 10 anni. Secondo l'ong Oxfam, la mancanza d'acqua mette a rischio la sopravvivenza di 23 milioni di persone - il doppio rispetto alla gia' devastante crisi del 2006 - mentre gia' molte migliaia di animali sono morti. Oxfam chiede lo stanziamento di 15 milioni di dollari. I Paesi piu' colpiti sono Etiopia, Kenya, Somalia, e Uganda, ma anche Sudan, Gibuti e Tanzania.
Ultimamente in Sudan caduta pioggia ha superato il 40 mm e causato danni a Soba est di Khartoum e tutto questo anno da Luglio a settembere non sento notizia che pioggia ha fatto onda che travolto case di fango e persone che morte....dico dove la verità di oxfam in Sudan........azim

martedì 29 settembre 2009

Elsa Gumaa & Simone Ferarri

Look how they cling up as wife and husband...................................congratulations
Quando siete belli ragazzi ................................................................................auguri

sabato 19 settembre 2009

ISAM THE GREAT..

Waw In have forgot a vip Isam I did not include in the Matrimon post blog the boy with his neck tie state simbul of domination and his girl friend of childhood with her gearment of red coulor as revolution against the traditions, I admir that..........................................................Your dad.
Oh ho dimendicato Isam che stato escluso della posto blog del Matrimonio con la sua cravata di colore dominante e la sua amica d'enfanzia con sua vestito rosso revoluzionario bellissimo che mi ha piaciuto.................................................................................Tua pa.

venerdì 18 settembre 2009

News of Sudan

Non delegate il popolo sudanese .. News Analisi: la secessione del sud del Sudan, "è difficile", malgrado le differenze tra i partner di governo. قيادي بالمؤتمر الشعبي : نريد تغيير النظام في السودان بالانتخابات. Leader del Congresso Popolare: Vogliamo un cambiamento di regime in occasione delle elezioni del Sudan.
اعتبر محللون سودانيون يوم الخميس / 17 سبتمبر الحالى /2009 ان انفصال جنوب السودان عن شماله "أمرا صعبا"، رغم الخلاف الناشب بين شريكي الحكم، حزب المؤتمر الوطني الحاكم،والحركة الشعبية بشأن قانون الاستفتاء المقرر في يناير من العام 2011 حول مصير جنوب السودان . Gli analisti vedevano i sudanesi il Giovedi / September 17 / 2009 che la secessione del sud del Sudan del nord "difficile", anche se la controversia ribolle tra i partner di governo, il PCN e SPLM sul diritto del referendum previsto per il gennaio 2011 sulla sorte del Sudan meridionale. وقال المحلل السياسى الدكتور سراج الدين عبد الغفار لوكالة أنباء (شينخوا) اليوم، إن "هناك جملة عوامل تجعل انفصال الجنوب أمرا صعبا، ولا أرى أنه سيحدث بسبب تلك العوامل، رغم ان السياسيين الجنوبيين يروجون لفكرة الانفصال" . L'analista politico Dr. Siraj Eddin Abdel Ghaffar News Agency (Xinhua) di oggi, ha detto che "ci sono una serie di fattori che rendono difficile la separazione del sud, non credo che accadrà a causa di questi fattori, anche se il politico del sud per promuovere l'idea di secessione". وتابع "ان ذلك لن يحدث، ولا أظن ان قادة الحركة الشعبية يفضلون الانفصال"، معتبرا ان ترويجهم للانفصال يأتي "كوسيلة ضغط" على حزب المؤتمر الوطنى الحاكم لنيل المزيد من المكاسب . Ha continuato, "Questo non accadrà, non credo che i leader del SPLM favore della secessione," considerando that're la promozione della separazione come "mezzi di pressione" in merito alla sentenza National Congress Party di vincere ulteriori guadagni. وصرح بعض قادة الحركة الشعبية مؤخرا بإمكانية إعلان انفصال الجنوب من جانب واحد، اذا تعذر التوافق مع حزب المؤتمر الوطني على القانون المنظم للاستفتاء، وهو ما انتقده الحزب على لسان غازى صلاح الدين مستشار الرئيس السوداني، قائلا ان "اعلان الانفصال من جانب واحد سيكون خرقا خطيرا لاتفاق السلام الشامل، ولن يجد سندا من المجتمع الدولى". Ha detto che alcuni leader del SPLM di recente la possibilità di secessione del sud da parte di una, se non è possibile compatibilità con il NCP alla legge che disciplina il referendum, che ha criticato il partito per il San Ghazi al Salah al-Din consigliere presidenziale sudanese, dicendo che "una dichiarazione di secessione da uno sarà una grave violazione di l'accordo di pace globale, non troverà un sostegno da parte della comunità internazionale ". ورأى عبد الغفار رغم نبرة تصريحات مسؤولي الحركة الشعبية، التي تؤكد إمكانية الانفصال، ان هناك أسبابا تؤكد صعوبة ذلك، وعدد اياها، موضحا "اولا هناك تداخل كبير بين جنوب السودان وبعض مناطق شمال السودان، وهناك تعايش كبير بين هذه المكونات، ولا يمكن الفصل بينها". E il signor Abdul Ghaffar, anche se il tono adottato da funzionari del SPLM, che conferma la possibilità di secessione, non vi erano ragioni che evidenzia le difficoltà, il numero di essi, aggiungendo: "In primo luogo, vi è una notevole sovrapposizione tra Sudan meridionale e parte del nord del Sudan, e vi è la convivenza tra queste componenti principali, e non possono essere separati ". وأضاف "السبب الثانى هو التنازع الكبير بين المكونات السكانية لجنوب السودان، وحالة العداء بين مختلف القبائل"، مشددا على ان "الحركة الشعبية تدرك صعوبة ان تحكم الجنوب وحدها، حيث توجد قبائل كثيرة تعترض على سيطرة قبيلة الدينكا، التى ينتمى لها معظم قادة الحركة على مقاليد الحكم في الجنوب". "La seconda ragione è il grande conflitto tra le componenti della popolazione del sud Sudan, lo stato di ostilità tra le diverse tribù," sottolineando che "il SPLM consapevoli della difficoltà di governare da solo il Sud, dove molte tribù si oppongono al controllo della tribù Dinka, che appartiene la maggior parte dei leader che partecipano al le redini del potere nel sud ". ويمضى عبد الغفار قائلا "وهناك سبب ثالث إقليمى ودولى، وهو ان دول الجوار لا ترغب فى انفصال الجنوب لان ذلك ان حدث سيغرى قوميات أخرى فى بلدان مثل كينيا واوغندا واثيوبيا على المطالبة بالانفصال، كما ان القوى الكبرى لا ترغب كذلك فى انفصال الجنوب". Si passa quindi Abdul Ghaffar ha detto: "Vi è un terzo di livello regionale e internazionale, che è che i paesi vicini interessati secessione del sud, perché è accaduto per tentare altre nazionalità, in paesi come il Kenya, Uganda ed Etiopia alla richiesta di secessione, e che le grandi potenze non vogliono così come nella separazione del sud". وأعربت مصر وهي احدى دول جوار السودان عن قلقها إزاء الاوضاع في هذا البلد الافريقي في ظل الخلافات بين شريكي الحكم، وأكد وزير خارجيتها أحمد أبوالغيط، أن الوضع الحالى فى السودان "لا يبعث على الاطمئنان فى ظل عدم اتفاق شريكي السلام على العديد من النقاط العالقة، التى تنظم عمليتي الانتخابات والاستفتاء". Lei Egitto, uno dei paesi vicini del Sudan ha espresso preoccupazione per la situazione nel paese africano, tra litigi tra i partner di governo, il ministro degli affari esteri Ahmed Abul Gheit, ha detto che l'attuale situazione in Sudan "non è rassicurante in assenza di un accordo sulle parti di pace molti dei punti di dissanguamento, che regola i processi di elezioni e il referendum ". وقال ابوالغيط عقب لقاء أمس في القاهرة مع لام اكول رئيس الحركة الشعبية- التغيير الديمقراطى-، إن "عنصر ضيق الوقت يستدعى التعجيل بحل الخلافات العالقة"، بين شريكي السلام فى السودان "دعما لاستقرار الجنوب وتجنيب الجنوبيين تداعيات ظاهرة العنف القبلي المسلح". Abul-Gheit ha detto dopo l'incontro di ieri al Cairo con Lam Akol, presidente del Movimento Popolare - il cambiamento democratico - ha detto che "la mancanza di tempo chiamata la risoluzione rapida delle differenze in sospeso" tra i due partner di pace in Sudan, "il sostegno alla stabilità del Sud-Sud e per evitare le ripercussioni del fenomeno della violenza armata tribale". ومن جانبه رأى المحلل السياسى عاكف عثمان، أن طرفي اتفاق السلام الشامل "انشغلا بالخلافات المتصاعدة بينهما عن برامج مهمة كان من الممكن ان تؤثر ايجابا على خيارات الناخب الجنوبي، مشيرا الى "ان الثقة ما زالت منعدمة بين الشمال والجنوب". Per la sua parte, l'analista politico Othman Akef, che le parti dell'accordo globale di pace "Ancgla differenze di montaggio tra i due programmi funzione potrebbe avere un'influenza positiva sulle opzioni di elettori meridionali, sottolineando che la fiducia" è ancora manca tra il nord e il sud ". ووقع حزب المؤتمر الوطني الحاكم والحركة الشعبية لتحرير السودان فى التاسع من يناير عام 2005 اتفاق السلام الشامل، الذي تضمن اجراء استفتاء عام 2011 يقرر بموجبه سكان جنوب السودان ما إذا ما كانوا يرغبون في الانفصال أو البقاء ضمن السودان الموحد. Ha firmato la sentenza National Congress Party e il Movimento Popolare per la Liberazione del Sudan il nono gennaio 2005 accordo di pace globale, che include un referendum nel 2011 decide che i residenti del Sudan meridionale, se vogliono la secessione o di rimanere all'interno di un Sudan unito. وحتى الآن لا يزال الخلاف شديدا بين الطرفين حول من سيشارك في هذا الاستفتاء، حيث ترغب الحركة الشعبية في حصر الاستفتاء بين المقيمين فقط في الجنوب، بينما يصر المؤتمر الوطنى الحاكم على أن يشارك جميع الجنوبيين في الاستفتاء، بما في ذلك الذين لا يقيمون في الجنوب. E ancora una forte differenza tra le due parti su chi prenderà parte a questo referendum, in cui si desidera limitare l'SPLA nel referendum tra i residenti solo nel sud, mentre la sentenza Congresso Nazionale insistito sul fatto che tutti i meridionali coinvolte nel referendum, compresi quelli che non risiedono nel sud. وأكد المبعوث الامريكي الى السودان سكوت غريشن ان المسؤولين السودانيين فشلوا الخميس الماضي في التوصل الى اتفاق حول مشروع قانون بشأن الاستفتاء . L'inviato Usa per il Sudan, ha detto Scott grazione funzionari sudanesi Giovedi è riuscito a raggiungere un accordo su un progetto di legge sul referendum. وقال غريشن في جوبا، بعد محادثات مع مسؤولي الحركة الشعبية لتحرير السودان وحزب المؤتمر الوطني"انني اشعر بخيبة امل كبيرة لانه رغم المحادثات الممتازة لم نتمكن من التوصل الى اتفاق حول قانون بشأن الاستفتاء". Grazione, ha detto a Juba, dopo i colloqui con i funzionari del People's Liberation Movement e il Sudan National Congress Party, "Sono molto deluso dal fatto che, nonostante i colloqui eccellenti non sono stati in grado di raggiungere un accordo su una legge sul referendum." وتابع عثمان "انهما لم يبذلا جهدا لاقناع سكان الجنوب بالتصويت لصالح الوحدة مع الشمال، وان كثيرا من مشروعات التنمية لم تنفذ، وان مواطنى الجنوب لم يشعروا حتى الآن بان هناك تغيرا ايجابيا قد احدثه السلام". Othman ha continuato, "non hanno fatto fare uno sforzo per convincere i meridionali a votare per l'unità con il Nord, e molti progetti di sviluppo non sono stati attuati, e la gente del Sud non si sono sentiti così lontano che vi sia un cambiamento positivo ha portato la pace." وأكد عثمان أهمية ان يعمل حزبا المؤتمر الوطنى والحركة الشعبية سويا على تحقيق تطلعات سكان الجنوب ان ارادا ان يبقى السودان موحدا، موضحا "لابد من تفعيل الروابط المشتركة بين الشمال والجنوب، لابد من احداث حراك سياسى واجتماعى وثقافى". Osman ha sottolineato l'importanza del lavoro del partito Congresso nazionale e il SPLM insieme per realizzare le aspirazioni degli abitanti del sud che voleva tenere unita Sudan, dicendo: "Devi attivare il interconnessioni tra il Nord e il Sud, in caso di eventi di un movimento politico, sociale e culturale". (شينخوا) (Xinhua) ----------------------- ----------------------- ***************** ***************** الخميس 17 أيلول (سبتمر) 2009 م Giovedi, 17 settembre (Spettmr) 2009 قال بأن الحديث عن تحالف بين المؤتمر الشعبي والحركة الشعبية للانتخابات سابق لأوانه Egli ha detto che parlare di un'alleanza tra il Congresso del Popolo e il Movimento Popolare per le elezioni è prematura السنوسي: نريد تغيير النظام في السودان والانتخابات هي سبيلنا الوحيد إلى ذلك Sanusi: Vogliamo un cambiamento di regime in Sudan e l'elezione è il nostro unico accesso a tale نفى مصدر قيادي في حزب المؤتمر الشعبي المعارض في السودان وجود أي مسعى من أحزاب المعارضة لعرقلة الانتخابات، وأشار إلى أن الحركة السياسية التي تشهدها السودان هذه الأيام تعكس إرادة المعارضة في الذهاب إلى الانتخابات باعتبارها السبيل الوحيد لتحقيق أهدافها في تغيير النظام وترسيخ التداول السلمي على السلطة. Fonte negato un ruolo di primo piano in opposizione Popular Congress Party in Sudan e non vi è alcun tentativo da parte dei partiti di opposizione di perturbare le elezioni, e ha sottolineato che il movimento politico in corso in Sudan, in questi giorni riflettono la volontà dell'opposizione di andare alle elezioni, come l'unico modo per raggiungere i suoi obiettivi in ordine di modifica e di stabilire una rotazione pacifica del potere. وقلل القيادي في حزب المؤتمر الشعبي المعارض ابراهيم السنوسي في تصريحات خاصة لـ "قدس برس" من أهمية اتهام الحكومة للمعارضة بالسعي لعرقلة الانتخابات، وقال: "حديث الحكومة عن أن أحزاب المعارضة تسعى لعرقلة الانتخابات اتهام لا يصدقه الواقع، فنحن بدأنا في الاستعداد للانتخابات وقدمنا الطعون للجنة الانتخابات وحملاتنا الانتخابية بدأت، وإذا كنا نريد تغيير النظام فلا سبيل لنا إلا الانتخابات. لكن الحكومة عندما ترى هذه الحركية السياسية واللقاءات بين الأحزاب تفسر ذلك تآمريا بأنه ضدها وضد الانتخابات، وهذا تفسير غير صحيح". E ha ridotto il piombo l'opposizione popolare Congresso Partito, al Ibrahim-Sanusi dichiarazioni in esclusiva a "Quds Press" l'importanza di opposizione accusano il governo di cercare di interrompere le elezioni, e disse: "I colloqui su governo i partiti di opposizione cercano di perturbare l'accusa elezioni si crede, infatti, abbiamo cominciato a preparare le elezioni e siamo ricorsi alla Commissione elettorale e campagne elettorali, ha iniziato, e se vogliamo cambiare il sistema non solo per noi le elezioni. Ma il governo, quando si vede questa dinamica politica e gli incontri tra le parti interpretato come una cospirazione contro di essa e le elezioni, e questa interpretazione è corretta. " وأوضح السنوسي أن اتصالات المؤتمر الشعبي مع الحركة الشعبية والزيارة التي أداها الدكتور حسن الترابي إلى جوبا، ليست تآمرا على المؤتمر الوطني ولا على وحدة السودان، وقال: "إذا كانت هناك اتصالات من المؤتمر الشعبي مع باقي الأحزاب ومنها الحركة الشعبية فهذا يأتي في سياق التنسيق مع الأحزاب بشأن الانتخابات المقبلة، وهذا أمر مشهود به في كل العمليات الانتخابية في العالم، وهي بالتأكيد لا تدخل في سياق التآمر التي هي تهمة تفتريها الحكومة كلما رأت هذه التحركات، ولذلك فإن زيارة الدكتور الترابي إلى جوبا تأتي في هذا السياق، وقد حققت نتائج لم تكن متوقعة على الإطلاق، فبالإضافة إلى كونها أعادت الأمل لمسلمي الجنوب الذين كانوا يشعرون بانهم أيتام، فإنها مكنت من توضيح كثير من الملفات العالقة للمسيحيين من خلال حديث الدكتور الترابي في الكنيسة". Congresso del popolo Sanusi che i contatti con l'SPLM e la visita del dottor al-Hassan al-Turabi a Juba, non è una congiura contro il Congresso Nazionale e l'unità del Sudan, ha detto: "Se vi sono stati contatti del Congresso Popolare con le altre parti tra cui il SPLM, si tratta nel contesto di coordinamento con partiti alle prossime elezioni, e questo è riconosciuto in tutte le elezioni nel mondo, che certamente non fa parte del responsabile del complotto, che è Tvtrea governo che ritiene questi movimenti, così la visita del dottor Turabi è venuto a Juba, in questo contesto, ho ottenuto i risultati non sono stati del tutto inaspettata, oltre a sperare in corso di restauro per i musulmani del sud, che si sentono orfani, hanno permesso di chiarire molte questioni in sospeso per i cristiani attraverso l'intervista, il dottor Turabi nella chiesa ". وعما إذا كان يعني بالاتصال بالأحزاب والتنسيق معها أن هناك نية للتحالف بين المؤتمر الشعبي والحركة الشعبية، قال السنوسي: "التحالف مع الحركة الشعبية سابق لأوانه ولا علاقة له على الإطلاق بالموقف من الانتخابات، ثم إن الحركة الشعبية هي شريك للمؤتمر الوطني، ويمكنه لأن ينسق معها بدل أن يدفعها للتنسيق مع المعارضة. وطالما أن أبواب المؤتمر الوطني مغلقة بالنسبة إلينا كمؤتمر شعبي، حيث اتصلت الحكومة بكل الأحزاب إلا بالمؤتمر الشعبي، واتصلت بكل الحركات المسلحة في دارفور، وهي تحتكر الإعلام والمال والأمن ولا تريد منافسا، في حين لا نستطيع نحن إقامة ندوة واحدة، ومن هنا فإن التواصل مع الأحزاب علاوة على أنه من طبيعة أي عملية انتخابية في العالم، فإنه بالنسبة إلينا وسيلة لفك الحصار المضروب علينا". E se i mezzi per comunicare e coordinarsi con le parti che l'intenzione di alleanza tra il Congresso del Popolo e l'SPLM, Sanusi ha detto: "l'alleanza con la prematura SPLM non ha nulla a che fare a tutti la posizione delle elezioni, e che il SPLM è un partner della Conferenza nazionale, e può coordinare con loro perché indennità corrisposta al coordinamento con l'opposizione. Finché le porte chiuse del Congresso nazionale per noi, come il popolare, dove il governo contattato tutti i partiti, tranne il Congresso popolare, e in contatto con tutti i movimenti armati nel Darfur, il monopolio dei media e il denaro e la sicurezza e non vuole un concorrente, e mentre noi non possiamo di un seminario uno, quindi la comunicazione con le parti, così come la natura di qualsiasi processo elettorale nel mondo, è per noi un modo per spezzare l'assedio imposto su di noi. " الخرطوم ـ خدمة قدس برس Khartoum Quds Press Service

giovedì 17 settembre 2009

Simone e Elsa Sposi.




Matrimon here friends you see Elsa and Simoni Ferarri infront of the preast to get married the other photo with her brother Sammey al last me
Qui amici vediamo Elsa mia ultima figlia con Sammey sua fratello maggiore e nell altra lei davanti al altare per sposare Simone Ferarri AUGURI E FIGLI MASCHI....................................azim
Sabaudia 12.sett.2009

giovedì 3 settembre 2009

Romano Prodi in Khartoum



02-09-09
SUDAN: PRODI A KHARTOUM INCONTRA VERTICI GOVERNO UNITA' NAZIONALE



(ASCA) - Roma, 2 set - Romano Prodi e' arrivato ieri sera a Khartoum per una 'due giorni' di incontri, nella sua qualita' di presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, con i vertici del Governo di Unita' nazionale del Sudan.''Obiettivo - spiega una nota della Fondazione - e' uno scambio di idee sulla crescita del processo di pace nel Paese per possibili future iniziative. Degli incontri sono stati informati Onu, Unione Africana, Commissione Europea e Ministero degli Esteri Italiano''.com-lpe/mcc/ss

Grazie alla sua associazione sono stati costruiti ospedali in diversi Paesi in guerra
Milano ricorda Teresa Sarti Strada«Una grande anima non muore mai»
Fondò Emergency con il marito Gino. Milly Moratti: per me era una sorella. Don Rigoldi: lei le cose le faceva
NOTIZIE CORRELATE

«Secondo me, le grandi anime non muoiono mai, continuano a girare in­torno a noi». È il pensiero laico di un prete: don Gino Rigoldi. Che l’ha co­nosciuta bene, che l’ha ammirata e che ieri è corso a Milano per confida­re questo segreto alle orecchie del ma­rito e alla figlia Cecilia. È morta a 63 anni, Teresa Sarti Strada, moglie di Gi­no, fondatrice e presidentessa di Emergency. La notizia l’ha data la stes­sa Emergency con un comunicato pie­no di tenerezza e determinazione. Fi­no all’ultimo è stata lei a chiedere agli altri come stavano, se tutto procede­va per il verso giusto, se... se... se... Tante fotografie di Teresa e Gino. La cucina di via Bronzetti nei giorni di Natale del ’93, quando un chirurgo e un’insegnante fecero nascere Emer­gency per fornire cure mediche e chi­rurgiche alle vittime delle guerre. Con Gino in prima linea in Cambogia, a Battambang, nella valle del Panshir, in Sierra Leone. Con Teresa a gestire gli oltre 4000 volontari di Emergency. Due facce della stessa medaglia.
Il mo­mento più bello? Lo racconta la stessa Teresa in un’intervista di cinque anni fa: «Un filmino. Bambini mutilati, vitti­me delle mine antiuomo nel Kurdi­stan. Tra loro c’era Soran con una gam­ba sola cercava di giocare a pallone co­me tutti i bambini del mondo. Nel fil­mato vedemmo Soran che si infilava la sua protesi e correva a giocare pallo­ne. Questo è Emergency». Il momento più brutto e più triste. Quando Emer­gency lasciò l'Afghanistan dopo l’arre­sto di Rahmatullah Hanefi, il responsa­bile dell'ospedale di Emergency a Lashkargah. «Per me era una sorella - dice com­mossa Milly Moratti - Ha avuto il co­raggio di sperare che la cosa più im­portante nella vita, fosse dare agli al­tri. Teresa ha dato la vita per gli altri». Parla di generosità, di spirito di sacri­ficio: «Ha sacrificato l’inizio della sua vita famigliare per venire incontro al­le speranze di un medico che andava in giro per il mondo a curare le pia­ghe di chi soffriva. E le è venuta la paz­za idea di fondare un’associazione co­sì agile da poter restare nei paesi mar­toriati anche quando le guerre diven­tavano pericolose e gli altri se ne anda­vano».
Non ce la fa a parlare Don Virginio Colmegna, un sestese come loro. «Ho la commozione nel cuore. È una don­na straordinaria. L’ho rivista pochi mesi fa, sempre con la sua dimensio­ne di solidarietà, sfidando la fatica e il dolore. Da Teresa ho imparato molto dal suo non detto. Lei parlava facen­do». La morte di Teresa fa il giro d’Italia in poche ore. Il presidente della Re­pubblica, Giorgio Napolitano invia un messaggio di cordoglio alla fami­glia. Il sindaco Letizia Moratti: «Espri­mo il mio cordoglio per la scomparsa di Teresa Strada, una donna che ha portato assistenza a chi soffre nelle re­altà colpite dalle guerre e dalla pover­tà. Voglio manifestare la vicinanza e il cordoglio miei e di tutta Milano». Wal­ter Veltroni: «È stata una donna corag­giosa e appassionata». Dario France­schini: «Ha dedicato tutta la sua pas­sione ad aiutare gli ultimi del mon­do». Tutta l’Inter si stringe intorno a Gino Strada: «Oggi dire di lei 'è stata' è immensamente triste». Don Luigi Ciotti: «È stata una seminatrice di spe­ranza». Massimo Cacciari: «È una per­dita irreparabile». Un altro sestese, co­me l’ex presidente della Provincia Fi­lippo Penati chiede che Sesto dedichi una via a Teresa. Scrive la Cgil, ma scri­ve anche l’Ugl.
Ieri, Don Rigoldi era vicino a Gino Strada. «A differenza di tanti forbiti oratori, lei le cose le faceva. Per lei 'di­ritti' significava un ospedale, una pro­tesi, una cura più adeguata. Era un’ec­cezione straordinaria». Michele Moz­zati, in arte Michele: «Teresa ha fatto tantissimo per Emergency, come Gi­no. Era una donna splendida, bellissi­ma, solare, generosa, semplice, una compagna di vita che si è presa la par­te più onerosa del viaggio». I funerali, probabilmente, si terran­no sabato. Tanta gente, da tutt’Italia ha già deciso che verrà a salutarla. Ser­ve spazio. Tanto spazio.
Maurizio Giannattasio 02 settembre 2009
BBC Arabic

آخر تحديث: الاربعاء, 2 سبتمبر/ أيلول, 2009, 15:53 GMT
سولانا: على السودان ان يبقى موحدا
اعلن الممثل الاعلى للسياسة الخارجية للاتحاد الاوروبي خافيير سولانا انه يشجع بقاء السودان موحدا في اشارة الى الاستفتاء على الاستقلال المقرر في جنوب السودان عام 2011.
وقال سولانا في مؤتمر صحفي انه "من المهم جدا ان يبقى السودان موحدا"، مشيرا الى انه "ينظر الى الخارطة والى توزيع الثروة والى الوضع بمجمله، ولذلك هو يؤيد وحدة السودان".
وجاء كلام سولانا في المؤتمر الصحفي الذي عقده قبل مغادرته القاهرة، والتي كانت المحطة الاخيرة في جولة قام بها في الشرق الاوسط.
واجرى كبير الدبلوماسيين الاووروبيين محادثات في العاصمة المصرية مع الرئيس حسني مبارك ووزير خارجيته احمد ابو الغيط والامين العام للجامعة العربية عمرو موسى تركزت حسبما اشار على ما سماه "تنسيق الجهود" من اجل العمل على استئناف عملية السلام على هامش اجتماعات الجمعية العامة للامم المتحدة في نيويورك خلال النصف الثاني من سبتمبر/ ايلول الجاري.
رعاية امريكية
يذكر ان المسؤولين الشماليين والجنوبيين في السودان كانوا قد وقعوا في 19 اغسطس/ آب الماضي وبرعاية امريكية "خطة عمل" لتطبيق النقاط العالقة من اتفاق السلام الشامل للعام 2005 والذي انهي حربا اهلية دامت 21 عاما بين الشمال والجنوب.
ووافق الجانبان، وعلى الرغم من توتر علاقتهما، على اطار عمل لتسوية الملفات الدقيقة مثل ابريل/ نيسان 2010، وترسيم الحدود بين الشمال والجنوب وتقاسم السلطات واحياء فعال لجهود السلام في اقليم دارفور غربي البلاد.
الا ان الخطة المذكورة استبعدت نقطتين رئيسيتين هما تفاصيل الاستفتاء حول استقلال جنوب السودان والمقرر اجراؤه عام 2011 ونتائج الاحصاء الوطني التي ستستخدم خصوصا في تحديد الدوائر لانتخابات 2010.
وجاء في خطة العمل المتفق عليها ان هاتين النقطتين ستناقشان خلال لقاءات ستعقد خلال الشهر الجاري بين حزب المؤتمر الوطني الحاكم في السودان والحركة الشعبية لتحرير السودان وبحضور الموفد الامريكي الخاص بالسودان.
http://www.bbc.co.uk/arabic/middleeast/2009/09/090902_bk_sudan_referendum_solana.shtml

mercoledì 2 settembre 2009

News of Sudan




» 2009-09-01 18:48
Festival Religion Today, 57 i Film
Da 14 a 24 ottobre a Trento, Roma, Bolzano, Bassano, Nomadelfia
(ANSA) - TRENTO, 1 SET -Sono 57 i film ammessi al 12/o Film Festival Religion Today dedicato al cinema religioso, dal 14 al 24 ottobre.Il Festival si distribuira' tra Trento, Roma, Bolzano, Bassano e Nomadelfia. La Commissione ha esaminato 168 lavori di 26 Paesi rappresentativi di diverse fedi.Fra gli Stati presenti Italia, Austria, Canada, India, Francia, Germania, Iran, Israele, Olanda, Polonia, Portogallo, GB, Russia, Serbia, Usa, Tunisia, Turchia, Spagna, Sudan.


International Law
Arbitrato: uno strumento su cui puntare
L’arbitrato può essere definito come quel procedimento stragiudiziale per la soluzione di controversie fondato sull’affidamento del caso a soggetti terzi rispetto la controversia competenti a decidere con lodo, sulla base di una clausola compromissoria o di compromesso arbitrale. In dottrina si individuano alcuni generali punti di forza del procedimento arbitrale rispetto a quello in tribunale, riconducibili ad alcune situazioni tipo: nel caso di controversia tra parti soggette a legislazioni statali diverse, se nel ricorso ai tribunali nazionali è insito il rischio di decisioni divergenti, nell’arbitrato si ha invece un unico procedimento basato su un’unica legge scelta dalle parti; nel primo caso è altrettanto presente il rischio di disequilibrio a favore della parte che agisce nel proprio Stato, mentre l’arbitrato offre almeno teoricamente ampie garanzie di neutralità. Inoltre, l’arbitrato può offrire maggiori capacità tecniche e si conclude di regola in tempi molto più rapidi, offre limitate possibilità di ricorso e garantisce la riservatezza di procedimento e lodo. Si tratta di vantaggi innegabilmente attraenti per due categorie di soggetti: da un lato, per tutti quei Paesi caratterizzati da poco sviluppati sistemi legislativi, come molti Stati africani; dall’altro, per tutti quegli operatori economici (multinazionali, grandi imprese) e non solo (organizzazioni non governative) che trovano nell’arbitrato uno strumento sicuramente più adatto alle loro esigenze.Assistiamo quindi in Africa, date le premesse, al crescente utilizzo dello strumento arbitrale, non solo relativamente a controversie commerciali o civili tra privati, ma anche con riferimento a questioni di maggiore delicatezza politica. Ne è esempio la recentissima pronuncia della Corte arbitrale permanente dell’Aja relativa alla definizione dei confini della regione petrolifera di Abyei in Sudan, al centro di una disputa che ha visto a lungo contrapposti il governo sudanese e l’Esercito sudanese di liberazione popolare. Nodo della questione il rigetto da parte del National Congress Party (NCP) del Presidente Omar al-Beshir del rapporto della Commissione confinaria di Abyei, creata dagli Accordi di pace globali tra Nord e Sud-Sudan del 2005, invece accettato dal Movimento per la liberazione popolare del Sudan. La regione è oggi indipendente dalle autorità politiche di Khartoum e di Juba, in attesa del referendum previsto per il 2011 in cui si deciderà per l’eventuale indipendenza. Data la centralità e rilevanza della questione, vero e proprio ostacolo alla piena realizzazione degli Accordi del 2005, l’iniziale stupore sollevato dalla scelta di affidare la risoluzione della controversia alla Corte arbitrale permanente dell’Aja è stato presto veicolato all’interno dell’attesa per la decisione finale, arrivata il 22 luglio. La conclusione dell’Aja è un compromesso che potrebbe concretamente allontanare il rischio di una involuzione della situazione, accolto positivamente (almeno per ora) sia dal governo sudanese che dal Movimento. La pronuncia riconosce in particolare l’appartenenza etnica del territorio Ngok Dinka al Sud-Sudan, mentre il confine orientale di Abyei dovrà essere arretrato rispetto alla posizione attuale, cedendo al Nord l’area petrolifera di Heglig. Circostanza quest’ultima che impone tuttavia di sottolineare come l’accordo, pur accettato da entrambe le parti, si fonda su fragili basi che potrebbero essere scosse dalle rimandate elezioni del 2010 e dal referendum del 2011.Numerosi sono gli attuali sforzi finalizzati allo sviluppo dei sistemi legislativi africani, passo necessario verso una crescita anche economica e politica del continente. Considerando il lato economico della questione, l’assenza di sistemi di tutela legale rappresenta un serio ostacolo allo sviluppo continentale, spesso non essendo o non sentendosi le imprese operanti in Africa sufficientemente tutelate. Tale assenza si traduce innanzitutto in perdita di investimenti e assenza di fiducia. Anche per questo motivo si assiste al generale ammodernamento e sviluppo delle legislazioni non solo nazionali, strettamente collegate alla volontà politica dei governi, ma anche regionali e in previsione continentali. L’arbitrato si inserisce in questo contesto con i suoi innegabili vantaggi in termini di internazionalità, rapidità, tecnicità, economicità e riservatezza del lodo. Si tratta di una via ancora poco intrapresa. Tuttavia, lodi rilevanti come quello di Abyei dimostrano chiaramente la flessibilità dello strumento e la sua capacità di trovare una soluzione anche in contesti particolarmente delicati e complessi dove si intrecciano interessi non solo economici ma anche politici di ampio respiro. Sarebbe quindi forse più utile guardare all’arbitrato come ad una preziosa risorsa su cui dover il prima possibile investire maggiormente.Massimo CorsiniPer ulteriori approfondimenti vedi: Center for African Law and Legislation Studies (CALLS)



Arbitrato: uno strumento su cui puntare – Cresce nel continente africano il ricorso allo strumento arbitrale per la risoluzione di controversie non solo economiche ma anche di particolare rilevanza politica. La recente pronuncia della Corte arbitrale permanente dell’Aja relativa alla ridefinizione dei confini della regione petrolifera di Abyei mostra chiaramente la flessibilità e i vantaggi che l’arbitrato può offrire in sostituzione delle corti nazionali…………………………………..Azim

Alrakoba.com news






نص بيان الصادق المهدي حول ظاهرة التكفير في يوم 20 أغسطس 2009م ولدى افتتاح دار للحزب الشيوعي السوداني في منطقة الجريف غرب اقتحم الدار عدد من الشباب يوزعون بياناً من الرابطة الشرعية للعلماء والدعاة التابعة للمجمع الإسلامي بالجريف غرب فيه فتوى بتكفير الحزب الشيوعي ووقع بينهم وبين أصحاب الدار صدام عنيف.بلادنا اليوم تموج فيها تيارات التكفير هذه مصحوبة بإهدار الدماء:• تكفير المجتمع كله مادام لا يحكم بما أنزل الله واستباحة دماء أهله كما حدث في مسجد الحارة الأولي المهدية في عام 1994م ومسجد الجرافة في عام 2000م.تكفير المغنين والموسيقيين واستباحة دمهم كما حدث في دار نقابة الفنانيين في نوفمبر 1994م. • تكفير أهل الكتاب واستباحة دمهم كما حدث في قتل الدبلوماسي الأمريكي غرانفيل في الخرطوم في ديسمبر 2008م. • تكفير الذين لا يكفرون أهل الكتاب وإلحاقهم بهم واعتبارهم مرتدين. • تكفير من يقول رأياً مخالفاً لاعتقاداتهم بشأن المرأة فإنكار النقاب كفر وردة. وهنالك عدد من أئمة المساجد والدعاة يشهرون أقلامهم وألسنتهم بأحكام التكفير والردة وإهدار الدماء في مناطق كثيرة من البلاد ويواصلون ذلك دون مساءلة. هذه الظاهرة سرطانية تبدأ بالكلام عن الكفر والردة وإصدار الفتاوى ثم يأتي شباب متحمسون ينفذون ما اعتقدوه سفكاً لدماء الكفار وتقرباً لله سبحانه وتعالى. المسئول عن هذه الحالة هما: أولاً: الدعاة الذين بنوا هذا الفهم الخارجي للدين ونشروه بوسائل مرتبطة بشبكات تكفير خارجية تدعمهم فكراً ومالاً. ثانياً: الدولة التي تشمل قوانينها الجنائية تجريماً للتحريض على العنف، وإشانة السمعة، وإثارة الكراهية بين الطوائف، والكذب الضار، والاتفاق الجنائي، وإثارة الشغب، والإخلال بالسلام العام، والطمأنينة العامة، والإساءة والسباب الذي يعد إهانة للشخص. يجرم كل هذه الموبقات ويسكت عن جريمة أخطر وهي التكفير والتخوين وإهدار الدماء. هذا الموضوع ينبغي تداركه بسرعة، وتجريم التكفير والتخوين سداح مداح الذي نعانى منه الآن على أن يكون القرار في هذه الأمور لمحاكم مؤهلة وعبر اتهامات محددة وإلا فمن يخوض في هذه الأمور يعاقب عقاباً رادعاً. ولكن لندخل في جوهر موضوع الشيوعية والكفر. أقول: 1. صحيح أن النظرية الشيوعية تقوم على المادية التاريخية، والمادية الجدلية، أى أنها تقوم على تفسير مادي للطبيعة ولحركة الإنسان بل ولصورة الإنسان نفسه. وهو تفسير لا مكان فيه للبعد الروحي في الإنسان ولا للوجود الإلهي في الكون. 2. والتجربة السوفيتية في روسيا كانت معادية للدين عامة وللإسلام خاصة. 3. الحزب الشيوعى السوداني مع اشتراكه في التسمية مع تلك المراجع، كان مجانباً للجوانب الفلسفية للماركسية مركزاً عليها في إطار التحرر من الاستعمار، والتحرر من الاستغلال الاجتماعي. نعم للحزب الشيوعي السوداني أخطاء كثيرة ولكن محاسبته عليها في الإطار الفكري والسياسي، وهي قطعاً لا تسمح لخصومه إصدار أحكام بالتكفير وإهدار الدماء. لقد حدث في فترة الستينيات أن تهجم طالب على السيدة عائشة رضى الله عنها إساءة كان الأولى أن يحاسب صاحبها بها، ولكن الأغراض السياسية جعلتها سبباً لمحاكمة الحزب كله ومحاسبته عليها فكان ما كان من تداعيات دفع السودان ثمنها غالياً. 4. ومنذ انهيار الاتحاد السوفياتي (1989م) اتجه الحزب بوضوح نحو القيم الوطنية، والديمقراطية، والملكية الفردية، واحترام القيم الدينية وصار قادته يبدأون خطاباتهم بالبسملة وبتحية الإسلام. والنهج الصحيح لدى الدعاة هو الاعتراف بهذه المراجعات وتشجيعها سائلين الله لهم الهداية لا اللعنة. ولكن ما هي مشروعية التكفير في شرع الإسلام؟ الدين الإسلامي دين تسامح يمنح صفة الإسلام لكل من ينطق بالشهادة ولا يجيز لأحد أن يسارع بالتكفير. قال النبي (ص) "بِحَسْبِ امْرِئٍ مِنَ الشَّرِّ أَنْ يَحْقِرَ أَخَاهُ الْمُسْلِمَ ، كُلُّ الْمُسْلِمِ عَلَى الْمُسْلِمِ حَرَامٌ ، دَمُهُ ، وَمَالُهُ ، وَعِرْضُهُ" ، ويقول النبي (ص): "لئنَّ يُخْطِئَ الإمام فِي العَفْوِ خَيْرٌ مِنْ أَنْ يُخْطِئَ فِي العُقُوبَة" ويقول (ص): " أَيُّمَا رَجُلٍ قَالَ لِأَخِيهِ يَا كَافِرُ ، فَقَدْ بَاءَ بِهَا أَحَدُهُمَا" وتعايش النبي (ص) مع أهل المدينة على اختلاف أديانهم بموجب صحيفة المدينة. ومهما تأكد وجود كفرة ومنافقين حوله مثلما ورد في الآية "اسْتَغْفِرْ لَهُمْ أَوْ لاَ تَسْتَغْفِرْ لَهُمْ إِن تَسْتَغْفِرْ لَهُمْ سَبْعِينَ مَرَّةً فَلَن يَغْفِرَ اللَّهُ لَهُمْ ذَلِكَ بِأَنَّهُمْ كَفَرُواْ بِاللَّهِ وَرَسُولِهِ وَاللَّهُ لاَ يَهْدِي الْقَوْمَ الْفَاسِقِينَ" ومع ذلك قال النبي (ص): "لَوْ أَعْلَمُ أَنِّي لَوْ زِدْتُ عَلَى السَّبْعِينَ غُفِرَ لَهُ لَزِدْتُ" . وفي شريعة الإسلام نحن نعترف بأهل الكتاب ونوجب التعامل السلمي معهم فاختلاف الدين ليس علة للقتال بل علة القتال هي العدوان "فَمَنِ اعْتَدَى عَلَيْكُمْ فَاعْتَدُواْ عَلَيْهِ بِمِثْلِ مَا اعْتَدَى عَلَيْكُمْ) وقال تعالى "لا يَنْهَاكُمُ اللَّهُ عَنِ الَّذِينَ لَمْ يُقَاتِلُوكُمْ فِي الدِّينِ وَلَمْ يُخْرِجُوكُم مِّن دِيَارِكُمْ أَن تَبَرُّوهُمْ وَتُقْسِطُوا إِلَيْهِمْ إِنَّ اللَّهَ يُحِبُّ الْمُقْسِطِينَ" ثم إنه يتنافى مع تعاليم الإسلام التي تدعو إلى درء الفتنة قال تعالى "وَاتَّقُواْ فِتْنَةً لاَّ تُصِيبَنَّ الَّذِينَ ظَلَمُواْ مِنكُمْ خَاصَّةً وَاعْلَمُواْ أَنَّ اللَّهَ شَدِيدُ الْعِقَابِ" . إن ذهنية إصدار أحكام التكفير والتخوين في مجتمع متعدد الأديان، والمذاهب، والاجتهادات، كالسودان يناقض المساواة في المواطنة ويشحن النفوس للتنافر والتباغض والتعصب والاستعداد لتصفية الحسابات بالاقتتال. هذا في بلد مثخنة بجراح الحروب وحبلى بالمرارات ورائجة بالأسلحة النارية. إن الأمر من الزوايا الدينية والسياسية والأمنية في منعطف حرج للغاية، وإن تركه كما هو الحال الآن دون علاج حاسم إهدار لسلامة الوطن ولأمنه القومي. والخطر الذي يلوح في الأفق أنه حيثما رفعت قوى سياسية الشعار الإسلامي وصعدت به نحو السلطة دون ضوابط الشرعية الديمقراطية فإنها وهي تمارس السلطة يضطرها الواقع لمراجعات يراها آخرون خيانة للعهد فيندفعون في خط غلو تكفيري دموي كما حدث في أفغانستان، وفي الصومال، وفي غزة على أيدي جماعة أنصار الله بغزة، وسيوف الحق وغيرهما. هذا السيناريو يمكن مشاهدة بذور نظائر له في السودان. لخطورة هذا الأمر وتفشي ظاهرة التكفير وأثرها على حقوق المواطنة وحقوق الإنسان وخطرها على أمن الوطن والمواطن ولحماية الوطن من سيناريوهات أفغانستان والصومال فإن هيئة شئون الأنصار سوف تدعو لمؤتمر يخاطب هذه المشكلة ويستنهض الجسم السياسي السوداني كله لمواجهته بكل الوسائل.الاثنين: 10 رمضان 1430 الموافق 31 أغسطس 2009م بسم الله الرحمن الرحيم حركة العدل و المساواة السودانيةJustice & Equality Movement Sudan (JEM)www.sudanjem.cominfo@sudanjem.com خطاب حركة العدل والمساواة السودانيةالموجّه إلى القمة الإفريقية الخاصة بالنزاعات في القارة المنعقدةبطرابلس الغرب في 31 أغسطس 2009الأخ الكريم القائد الأممي رئيس القمة رئيس الاتحاد الإفريقيالسيدات و السادة:تنتهز حركة العدل و المساواة السودانية هذه السانحة المباركة و تزفّ باسم جماهير الشعب السوداني أجمع خالص التهنئة و أجلّ التبريكات إلى الأخ القائد الأممي مفجر ثورة الفاتح من سبتمبر الظافرة الزعيم العربي الإفريقي المبجّل رئيس الاتحاد الأفريقي و ملك ملوك إفريقيا و عبره إلى شعب الجماهيرية العظمى الشقيق بمناسبة العيد الأربعين و إطلالة العام الحادي و الأربعين لثورة الفاتح المجيدة، متمنين للأخ القائد الأممي دوام الصحة و لشعب الجماهيرية التقدم و الإزدهار. كما تعبّر حركة العدل و المساواة السودانية عن خالص شكرها و جزيل إمتنانها إلى القائد الأممي رئيس الاتحاد الإفريقي و ملك ملوكها الذي بادر بالدعوة إلى هذه القمة للنظر في نزاعات القارة الإفريقية التي أقضّت مضجعها، فهي مبادرة موفّقة تضاف إلى رصيد القائد الأممي الكبير من مبادرات و أعمال جليلة سعدت بها القارة الإفريقية، و تنمّ عن حرص الأخ القائد الأممي على تحقيق السلام في كافة ربوع القارة الواعدة. كما تشكر الحركة كافة رؤساء الدول و ممثليها الذين وفدوا إلى طرابلس الفاتح بحثاً عن مفاتيح حلول لنزاعات القارة المقعدة. داعين المولى عزّ و جلّ أن يوفق المشاركين فيها للوصول إلى مقترحات و قرارات عملية و علمية تساهم في تحقيق السلام و استدامته في القارة. • الأخ القائد الأممي رئيس القمةالحضور الكريمالنزاع الذي سمي مجازاً بقضية دارفور ما هو إلا تمظهر من تمظهرات القضية السودانية التي تجلّت في كل الهامش السوداني بأشكال احتجاجية متعددة منذ ما قبل جلاء المستعمر الإنجليزي و حتى اليوم. و ما لم يحرر و يشخّص المشكل بأبعاده الحقيقية الصحيحة، و تخاطب جذوره بطريقة موضوعية، فسيبقى عصياَ على الحل وقابلاً للتكرار. فقد اختار أهل جنوب السودان حمل السلاح عام 1955 احتجاجاً على رفض المركز تبنّي الحكم الفدرالي الذي وعد به الجنوب في مؤتمر جوبا عام 1947 بجانب الجور الذي وقع عليهم عند إحلال السودانيين في وظائف الإنجليز المغادرين. وقد عاش جنوب السودان نتيجة ذلك حرباً ضروساً استمرت 40 عاماً من عمر الحكم الوطني الذي لم يتجاوز الخمسين عاماً إلا بقليل . ثم تتالت الحركات الرافضة للتهميش فقام مؤتمر البجا في شرق السودان عام 1958 و اتحاد جبال النوبة في كردفان عام 1959 كما قامت عدة حركات احتجاجية في دارفور منها حركة اللهيب الأحمر عام 1960 و جبهة سوني عام 1962 و جبهة نهضة دارفور عام 1964 و الانتفاضة الشعبية عام 1980 و حركة داود بولاد عام 1991 و أخيراً الثورة التي عمّت الإقليم و امتدت منذ عام 2001 حتى يومنا هذا. و محصّلة القول هنا هو أن ثورة دارفور ليست بالأمر الجديد العارض، أو نتيجة مؤامرة أجنبية. إنّما هي ثورة ظلّت تعتمل و تغلي في صدور الشعب السوداني منذ فجر الاستقلال، و في كل أنحاء الهامش السوداني، و انفجرت لأسباب موضوعية تتطلّب معالجة سياسية رصينة دون البحث عن مشاجب أجنبية تعلق عليها الإخفاقات الوطنية.• الأخ القائد الأممي رئيس القمةالحضور الكريمأعلنت حركة العدل و المساواة السودانية عن نفسها في أغسطس عام 2001، بمشروع إصلاحي سياسي واضح. و نشرت رؤآها وأدبياتها الداعية إلى سودان موحّد يستوي فيه المواطنون في الحقوق و الواجبات، و يحكم فيه بالفدرالية الحقّة، و ينتخب فيه الحكّام عبر انتخابات حرة و نزيهة، و تقتسم فيه السلطة و الثروة بالعدل بين أقاليمه و شعوبه، و تسود فيه الحريات العامة و حكم القانون. و سعت للحوار مع النظام في الخرطوم بالحسنى و عبر كل قناة ممكنة قبل اللجوء إلى السلاح. إلاّ أن الخرطوم رفضت أن تعير نداءآت الحركة أذناً صاغية، و تمترست عند موقفها المعلن القائل: "ألاّ حوار إلاّ مع من يحمل السلاح"! فاضطرت الحركة إلى حمل السلاح لاسماع صوت شعبها و قضيته. و رغم حمل السلاح، إلاّ أن الحركة لم تتوقف يوماً و لم تدّخر وسعاً في البحث عن السلام العادل الشامل الذي يردّ حقوق المظلومين و يضع حداً لمعاناة الأهل الذين قتّلوا بدم بارد، و أخرجوا من ديارهم بالملايين، بمؤامرة دنيئة مرّغت أنف القانون الدولي الإنساني و ضربت به عرض الحائط على مرأى و مسمع من المجتمع الإقليمي و الدولي، و ما زالوا يعيشون مأساة إنسانية لم يشهد القرن مثلها. فذهبت الحركة إلى كل منتديات الحوار بقلب مفتوح و إرادة سلام لا تلين؛ إبتداءً بإنجمينا، و مروراً بطرابلس الغرب و أديس أبابا و أبوجا و انتهاءً بالدوحة. إلاّ أنها لم تجد شريكاً جاداً يسعى لتحقيق سلام عادل يجلب الأمن و الإستقرار للبلاد، و يحل مشكلة الوطن و المواطن. و رغم غياب الشريك الجاد إلاّ أنّ عزم الحركة في البحث عن السلام العادل لم يفل، و قناعتها بالحل السلمي المتفاوض عليه كخيار إستراتيجي لم تتزعزع، و ستظل تبحث عن السلام بكل السبل إلى أن يتحقق. • الأخ القائد الأممي رئيس القمةالحضور الكريمتبيّن الخلفية التاريخية للمشكل السوداني التي عرضت آنفاً، أن مشكلة التهميش مشكلة واحدة في كل أنحاء البلاد باختلاف في الدرجة و طرائق التعبير عنها. و أن مكمن داء السودان ليس في إنسانه و لا حجم موارده، ولكن في سوء إدارة المركز للبلاد، و هضم حقّ أهل الأقاليم في السلطة و الثروة. و أنّ الحلول الجزئية، و محاولات توطين المشكلة في مساحات جغرافية محدودة، ساهمت في تفاقم المشكلة السودانية بدلاً من وضع نهاية لها. و بالتالي لا بد للحل أن يكون شاملاً و مخاطباً لجذور المشكلة بدلاً من قصره على الأعراض و الآثار الجانبية – دون المساس بأهمية معالجة الآثار و بخاصة الإنسانية منها - بحيث لا يسمح للصراع بالانتقال من إقليم إلى آخر لتراق المزيد من الدماء قبل الوصول إلى السلام في بؤرة النزاع الجديدة. فالحركة مع الحل الشامل الذي يخاطب جذور المشكل السوداني دون تجاوز لخصوصيات الأقاليم و مناطق الصراع. • الأخ القائد الأممي رئيس القمةالحضور الكريميعاني المواطن السوداني في معسكرات النزوح و اللجوء، و كذلك الذين لم يجدوا طريقهم إلى هذه المعسكرات، شحّاً كبيراً في ماء الشرب و الغذاء و الدواء، و تردّياً مريعاً في المأوى، و تهديداً مستمراً و مباشراً في أمنه و عرضه و حريته، رغم الجهود الأقليمية و الدولية المشكورة التي بذلت لإغاثته. وقد إزداد الوضع سوءاً بطرد منظمات إنسانية هامة و عديدة في مارس الماضي إثر صدور مذكرة توقيف في حق الرئيس عمر البشير من المحكمة الجنائية الدولية. و لا بد من أن تتكاتف الجهود الإقليمية و الدولية لمعالجة الوضع الإنساني المزري في معسكرات النزوح و بصورة عاجلة، بإعادة المنظمات الدولية المطرودة أو إحلالها ببديل في كفاءتها و خبرتها، و توفير المزيد من الموارد لسدّ الفجوات الهائلة في كل الضرورات الحياتية للنازح و اللاجئ، مع الضغط على النظام في الخرطوم للكفّ عن إغتيال قادة المعسكرات أو اعتقالهم و تعريضهم لصنوف من العذاب الجسدي و النفسي، و الاقلاع عن بثّ الرعب في نفوس العاملين في العمل الإنساني في إقليم دارفور بإختطافهم عبر منظمات مشبوهة تعلن ولاءها الصريح للنظام. • الأخ القائد الأممي رئيس القمةالحضور الكريمتؤكد حركة العدل و المساواة السودانية على أهمية الدور الإقليمي و الدولي المساند و الداعم للحلول و الإرادة الوطنية. فمع الإقرار بأن الحل بيد الأطراف السودانية المتصارعة إلا أن حاجة السودان إلى المجتمع الإقليمي و الدولي من حوله لا تقتصر على مرحلة البحث عن السلام فقط، و لكن تتعداها إلى مرحلة بناء السلام و الحفاظ عليه و إعادة بناء ما دمّرته الحرب.و لكي يكون هذا الدور فاعلاً، لا بد لنظرة المجتمع الإقليمي و الدولي للمشكل السوداني أن تكون نظرةعميقة و فاحصة؛ تخاطب أسّ المشكل لا أعراضه؛ و تبتعد فيه عن التأطيرات الإثنية الضيقة، و محاولات شق صفوف الثورة بجهل أو عن عمد؛ و تقلع فيه عن الزجّ بالمشكل السوداني في أتون المنافسات والصراعات الإقليمية و الدولية غير ذات الصلة؛ مع ضرورة التقليل من سيل المبادرات التي تفتقر إلى الحد الأدنى من التنسيق. كما أن من الأهمية بمكان أن يتحدّث المجتمع الدولي في القضية السودانية بصوت واحد، و عبر قناة موحّدة، حتى لا تتضارب و تتناقض الإشارات الصادرة منه، مع البعد عن محاولات فرض حلول غير واقعية و غير منصفة للأطراف. • الأخ القائد الأممي رئيس القمةالحضور الكريمتعلن حركة العدل و المساواة السودانية عن رغبتها في استمرار التفاوض مع النظام في الخرطوم و الوصول إلى حل عادل متفاوض عليه عبر منبر الدوحة، مع تأكيدها على أهمية دور دول الجوار الإقليمي و على رأسها الجماهيرية الليبية و جمهورية تشاد وجمهورية مصر العربية و دولة إريتيريا و المجتمع الدولي المكمّل و الداعم لهذا المنبر، على أن يكون المنهج واضحاً و موضوعات و مواقيت التفاوض متفق عليها سلفاً؛ وأن يكون صوت المقاومة موحداً تحت مرجعية واحدة؛ و أن يكون المجتمع الإقليمي و الدولي قادراً - بإرادته الموحدة - على حمل الأطراف لتنفيذ ما يتم الاتفاق عليه. و الحركة مستعدة لإبرام اتفاق سلام عادل و شامل و دائم لو توفرت إرادة السلام لدى طرف النظام، و استجابت لمطالب أهل السودان و أهل دارفور المتمثلة في بسط الحريات العامة، و سيادة حكم القانون، مع تمكين الحكم الفدرالي على أساس الأقاليم، و المشاركة العادلة - وفق معايير معلومة - في السلطة في كل مستوياتها، وقسمة عادلة للثروة، و تعويض المتضررين من الحرب فردياً و جماعياً، مع ضمان العودة الطوعية للنازحين و اللاجئين إلى مواطنهم الأصلية، و ترتيبات أمنية تضمن تنفيذ الاتفاق و تحول دون العودة إلى الحرب. • الأخ القائد الأممي رئيس القمةالحضور الكريمتجدر الإشارة هنا إلى أن الانتخابات التي تنوي الخرطوم إجراؤها في إبريل المقبل قبل تحقيق السلام و إستتباب الأمن في ربوع الوطن ستضرّ بالعملية السلمية و تطيل المعاناة الإنسانية في البلاد بدلاً من وضع حد لها. ففي غياب الأمن و السلام ومع إحصاء سكاني يفتقر إلى الشفافية و النزاهة وترفضه معظم القوى السياسية الأساسية في البلاد و سيادة قوانين مانعة للحريات العامة و احتكار الحزب الحاكم للاعلام و الموارد، تكون نتائج الانتخابات قد حددت سلفاً، و لا يعدو إجراؤها تحت الظروف المذكورة إلا أن تكون تزييفاً للإرادة الشعبية، و عزلاً للأقاليم التي لن تجرى الإنتخابات فيها من رسم مستقبلها في مرحلة هامة و حرجة من تاريخ البلاد. • الأخ القائد الأممي رئيس القمةالحضور الكريمتثمّن حركة العدل و المساواة السودانية غالياً دور المنظمات الإقليمية و الدولية في إغاثة اللاجئ و النازح السوداني، و إمداده بالغذاء و الدواء و المأوى، و جهودها في توفير الأمن له. كما تثمّن لها دورها في إقرار مبدأ المحاسبة و عدم الإفلات من العقوبة في الجرائم الفظيعة التي أرتكبت في دارفور و أجزاء أخرى من السودان. و تبدي الحركة استعدادها التام للتعاون مع كافة المنظمات الإقليمية و الدولية بهدف إغاثة اللاجئين و النازحين، و ضمان مراعاة القانون الدولي الإنساني، و تحقيق السلام و الحفاظ عليه.و السلام عليكم و رحمة اللهد. خليل إبراهيم محمدرئيس حركة العدل و المساواة السودانيةطرابلس الغرب 31 أغسطس 2009نص كلمة لبنى حسين : ( بسم الله الرحمن الرحيم ايها الجمع الكريم ..السلام عليكم ورمضان كريم.. بداية اود ان اشكركم جميعا على الحضور والمشاركة حتى هذا الوقت المتأخر من الليل و رغم الاجواء التى تبشر وتنذر بالامطار .. كذلك اود ان اشكر كل الشعب السودانى الذى وجهت له دعوة حضور محاكمتى فلم يخزلنى ...واخص بالشكر بائعات الشاى اللاواتى تضامن معى ومبادرة لا لقهر النساء واشكر الشعوب الاخرى التى تضامنت معى وكل الاجزاب السودانية و وسائل الاعلام المحلية وا لاقليمية والعالمية التى اهتمت بالامر .. كذلك اشكر رؤساء الدول والحكومات التى ابدت مساندتها لقضيتى قضية النساء فى السودان والامين العام للامم المتحدة الحالى والاسبق .. ولا يفوتنى ان اشكر اللجنة التى جعلت هذا اللقاء بيننا ممكنا . ايه الجمع الكريم .. دعونى ابتدر حديثى بالترحم على روح الشهيدة نادية صابون .. انها الشهيدة حقا .. انها شهيدة اللقمة الكريمة والاسر العفيفة الكادحة .. انها شهيدة القهر والقمع ومحاربة الناس فى قوتهم وقوت عيالهم .. هذه الحكومة بدلا عن ان تكرم وتشجع النساء الكادحات اللواتى يجلسن تحت هجير الشمس بالساعات الطوال .. بدلا عن ان تساعدهم لا تختشى ان تحاربهم .. ولا تخجل ان تستهدفهم وتكسر آنيتهم كانها تخوض حرب ضدهم .. دعونى احدثكم عن جنجاويد الخرطوم .. هل تعلمون من هم جنجاويد الخرطوم ؟ انهم اولئك الذين تم تجنيدهم وتدريبهم ليكونوا اداة قمع وقهر وبطش بالشعب السودانى .. انهم اولئك الذين تم تأهيلهم ليكونوا مخلب قط داخل النسيج الاجتماعى السودانى .. ان جنجاويد الخرطوم الذين احدثكم عنهم مهمتهم مطاردة النساء الشريفات اللواتى يعملن بالساعات الطوال فى بيع الشاى والا طعمة و هذا مسلسل لا ينتهى كما حدثكم من قبلى متحدث عن الكشة التى اقتادت اليوم 38 امراة يعملن فى بيع الاطعمة .. ان بيع الطعام فى نهار رمضان يكون حلالا فى فنادق الخمس نجوم التى يملكها نافذون .. لكنه يصبح حراما حين تقوم به امراة كادحة ... كأن اولو الاعذار واو غير المسلمين لا ياكلون فى نهار رمضان الا فى فنادقهم الفارهة .. ومهمة جنجاويد الخرطوم الثانية هى التمعن والبحلقة فى اجساد النساء لعل اباحها لهم_ فقه الضرورة _ وحتى يستطيعوا اصدار احكامهم هل ما تلبسه الفتاة او المرأة فاضحا ام لا ... الاسلام الذى نعرفه يأمر بغض الطرف لكن حكومة المشروع الحضارى تأتى برجال تكون مهمتهم " معاينة " اجساد النساء .. لتصرف لهم رواتب من مال الشعب وحوافز ربما من غرامات صانعات الخمور البلدية . اكرر الاتهام الذى ساقه الاخ والشقيق ياسر عرمان .. نعم شرطة النظام العام تقوم بمساومة النساء .. واتمنى ان يفتح ضدى بلاغ جنائى .. وانا ليس عندى حصانة الان .. حتى لا يتسترون هم خلف حصانات الناس .. لاثبت لهم ما اقول .. .. والاتهام لايحتاج لكثير اجتهاد .. الرجال الذين يصدر بحقهم امر قبض من وكيل نيابة عليه توقيع واختام الجهات الرسمية لاينفذ عليهم ايام الخميس والجمعة والسبت .. لكن اصغر عسكرى يستطيع ان يلقى القبض على فتاة من الشارع ويتهمها بالزى الفاضح ويأخذ منها الموبايل فلا تستطيع الاتصال .. ويجرجرها الى اقسام الشرطة حيث توجه لها المادة 152 من القانون الجنائى فى ايام الخميس والجمعة والسبت على وجه الخصوص .. اود ان يطرح هذا السؤال على وزيرى العدل والداخلية ... لماذا يلقى القبض على الفتيات ايام العطلات على وجه الخصوص ؟ واذا كان بحراسات الشرطة من مات ضربا كما حدث فى الايام الماضية .. فماذا يمكن ان يحدث لبنت ؟ ... واذا كان يفعل هذا جنجاويد الخرطوم .. فماذا نتخيل ان يفعل جنجاويد دارفور ؟ العدد الذى تم القبض عليه وجرجر الى اقسام الشرطة فى عام واحد فقط هو عام 2008 لولاية واحدة هى ولاية الخرطوم هو ثلاثة واربعين الف .. نساء فقط .. وبسبب الملابس فقط .. صعب تصديق هذا الرقم .. ولكنى اقول ان هذه ليس ارقام تقديرية او ارقام معارضة .. ان هذا الرقم صرح به مدير عام شرطة النطام العام العقيد ابوبكر احمد الشيخ .. ولمن يريد التاكد عليه الرجوع الى جريدة الشرق الاوسط اللندنية بتاريخ 31 يوليو الماضى ان الذى يسبب مضايقة للشعور العام هو تصرفات هؤلاء الاوباش وليست ازياء الفتيات .. انهم يسومون الشعب سوء العذاب ويستحيون نسائه ولهم فى فرعون قدوة .. يطغون فى البلاد ويكثروا فيها الفساد ولهم فى ثمود وعاد قدوة .. واعوذ بالله ان يكونوا هم من قال عنهم رسولنا صلوات الله وسلامه عليه ما معناه انه فى آخر الزمان سياتى رجال بايديهم اسياط كأنها اذناب البقر يروحون فى سخط الله ويغدون فى غضبه .. والعياذ بالله .. فانا حينما دخلت محكمة النظام العام لم ارى نساء على رؤوسهن كاسنمة البخت غير انى رايت رجال بايديهم اسياط كاذناب البقر .. ايها الجمع الكريم لعلكم قد تابعتم فى الايام الماضية ما نشرته بعض الصحف المحسوبة على حزب المؤتمر الوطنى .. صحف الخرطوم التى تخضع يوميا لرقابة جهاز الامن فتمنع وتلجم اقلام الشرفاء ها هى تسمح بالاقام الشاذة لتخرج صحف الايام الماضية بعنوان رئيسى يعف اللسان عن ذكره .. غير ان اردّ عليهم بالقول (ان الخبر الذى نشروه لا يعرفه ولا ينشره الا من كان مثلهم .. كما ان القوم الذين ذكروهم لا يتظاهرون ولا يحتجون فى الدول التى وصلوا فيها الى السلطة ..!!) .. وصحيفة اخرى قالت ان المكان العام الذى قبضونى منه " مكان مشبوه " حسنا ، ليس المقام هنا ان ارد عليهم بتأكيد او نفى الشبهة عن المكان .. غير انن ببساطة اقول : لو ان المكان حقا مشبوها .. لماذا يرخصون له ؟ لما يعطوه تصديق؟ لماذا هو مستمر ّ حتى الان؟ . اين المشروع الحضارى ؟ .. لماذا تأخذ الحكومة والسلطات منه قروش مشبوهة ؟ " مستورة " هى من تطالب بنصيبها وقروشها من ذلك .. اذن دعونا نسميها : "حكومه مستورة " .. ومن قبل قلت حين صنعوا الايثانول ان الحكومة اصبحت مستورة .. نعم انها" حكومة مستورة " تلك التى تفعل ذلك .. ايضا لا تجمع اثنين "رجل وامراة " فى الحلال بغير الزواج الذى نعرفه الا " مستورة " الحكومة فعلت ذلك و افتت بما اسموها زواج الايثار .. ألم أقل لكم انها" مستورة"... ارجو ان تعذرونى اذا انحدرت فى القول ولكن نضطر اضطرارا للانحدار للرد على مثل تلك السخافات .. ولعمرى ان هذا هو القذف ورمى المحصنات وليس غريبا ان يحدث فى الصحف طالما يراقبها جهاز الامن .. سألتهم عن الاية الكريمة او الحديث الشريف الذى استندوا عليه فى جلد النساء بسبب الملابس .. بالطبع لم اجد اجابة .. لم اجد منهم الا من يرد بانها طاعة ولى الامر .. ولكن لماذا يكون ولى امرا " جلاداً " .. ومن اين استمدّ ولى الامر هذا الحكم ؟ من اى شريعة ؟ لا يقولوا الاسلام .. سألت فقال بعضهم ان الله يزع بالسلطان ما لم يزع بالقرأن .. حسنا ... ولكن من قال ان كلمة سلطان هى المرادف لكلمة سوط .. ؟ ان هذا فهمهم للاسلام .. ولذلك ليس غريبا عليهم ما يفعلون ... ان السلطان او ولى الامر الذى يتحدثون عنه ملزم بالدستور الذى اقسم علي تنفيذه وصونه .. اما هذا وأما ان يقولوا لنا كما اعتادوا :" بلوا الدستور واشربوا مويتو " ليرتاحوا ونرتاح .. ولكن طالما هناك دستور فاننا نحرص عليه ونريد ان يكون هو القانون الاعلى فى البلاد .. ولذلك فان المعركة الآن هى ان تتسق القوانين مع الدستور ومع اتفاق السلام ومواثيق حقوق الانسان التى وقعوا عليها .. هذا مطلبى .. هل هو كثير ؟ لا .. ولكن لن يردوا عليه الا بساقط القول وبزئ المنطق الذى لا يقيم حجة الا على اسفاف صاحبه وافتقاره للمنطق .. بالدارجى " فقدوا المنطق " ولهذا تهضرب وتهزئ صحفهم .. لو طبق شعب السودان شعار حكومة البشير حينما جاءت الى السلطة " نلبس مما نصنع " لكانوا كما ولدتم امهاتهم .. ان حكومة هذا شعارها لم تصنع شيئا .. ولو طبقنا شعارها لما لبسنا شيئا ..لم تكتف بذلك ...بل اغلقت بسياساتها ما كان مفتوحا من مصانع الغزل والنسيج .. وهاهو مشروع الجزيرة الذى ينتج القطن يحتضر .. فهل بعد كل هذا لحكوم البشير وجه ولسان لتسأل الناس عما يلبسون؟ عجائب .... اود التأكيد على استمرار التضامن من اجل الغاء القوانين المهينة لكرامة الانسان لتحل مكانها قوانين تتناسب مع الدستور واتفاق السلام والمواثيق والعهود الدولية .. وكذلك من اجل تكوين شرطة ومحاكم العاصمة القومية بالكيفية والموضحة فى الدستور ، كذلك الاسراع بتكوين مفوضية حقوق الانسان .. اكرر شكرى لمبادرة حرية الفكر والضمير والتعبير .. ولكم جميعا .. نساء السودان ويىىىىى .... الحركة الشعبية ويييييي .. احزاب السودان ويييييييييي..شعب السودان وييييييييييييييي والسلام عليكم "
No comment.....................................azim

sabato 29 agosto 2009




Attimo Fugente ....Darfur


Da oggi pubblico il mio diario che scritto per un libro "Attimo Fugente" su Darfur e la sua incantevoli melodia nella mia infazia e ora il drama del sfolati scapati della guerra e la situazione di non guerra ma sfolati che abitano campi fuori città, drama del boat people da Libia in Italia e come vivano qui.....Azim
1982 Omdurman
con tracce del DarfurQuando arrivato per ferie in Sudan ho incontrato un mio studente che era 1970 nel quattro class ed ha fatto strada fino a Khartoum studiato architettura, nel Politecnico di Khartoum in Sudan, laureato e lavora per il Ministero della Costruzione .Quando ero contento risalendo con lui a tutti quel ragazzi ma c’era Fatima l’unica ragazza tra loro nella scuola mi ha detto che sposata dopo che finito la scuola superiore perché a sua famiglia padre e zie non volevano mandarla al Università di Khartoum allora ha scelto di uscire di casa con il primo che acquisto sua mano, e felice e ha due figlie maschi abita con sua marito che ingegnere meccanico a Porto Sudan. Tutti i ragazzi del Fur che hanno studiato stano andando bene nella carriera del servizio civile o militare ma anche come commerciante.Il patto di Sud Sudan e Nord fermato il 18 agosto 2009 si cerca di risolvere il problema del Darfur e la problema del confine tra nord e sud con elezione generali nel 2010, sperando che tutti sia Darforiani che Sud Sudanese soddisfatti.Milano e la creazione di un AssociazioneAssociazione Arci Darfur MilanoDopo tanti anni e prima del Darfurriani arrivavano i Sudanese del Sud ma a tempo Italia non concedeva nessuna “refigee status” ma aiuta loro con alloggi pagati del Nazione Uniti per essere trasferiti ad altri paese .Italia ha rinunciato al inizio del anni 49-52 a fermare quel documento con la Nazione Uniti ma ora che ha rettificato sua firma non credo bene per un esiliato venire in Italia non ha diritto alla casa ne al lavoro al inizio ma si lavora e forza lavoro per 800 euro e paga alloggio 400 euro insomma questo cristiano deve morire di fame e molto strano che alcuni hanno dovuto lasciare l’Italia dopo che stato riconosciuto a loro asilo politico per altri paese del nord Europa ma sono stati condotti al consulto Italiano e il console Italiano garantito per loro lavoro e casa ma invece in Italia dopo l’accertamento di polizia sono stati rilasciati per il loro destino come solito il asilo politico ha abbandonato tutto nel paese di origini e in condizione che il governo di tale paese che appartiene non lo accetta mai quindi dove va e sarai acetato come asilo deve avere casa e lavoro cosi vivi di quello che guadagna ma solo come ha definito e ora in funzione e un esiliati schiavi per le cooperative e individui che ha costruito il comune di Milano una società cooperativa forza lavoro si guadagna 800 euro al me3se si paga 400 per dormire in un appartamento del comune di Milano ma che vive la non e libero orario di entrata e altri ordini da cui sembra un albergo ma non un appartamento.Tanti motivi hanno fatto pensare per una cooperativa tra noi Sudanese o Associazione ma la fine Aprile 2009 ho convinto tutti ad rivolgere a Arci associazione che frequentavo perché ho fatto esperienza di lavoro per due mese dopo un Corso di esperto di eventi e manifestazione e comunicazione con l’impresa, il mio tutore era sig. Giuseppe Materazzi il quali ho rivolto perché mia amica Avocato mi ha detto che sua parcella e altissima e cosi nata l’Associazione Arci Darfur ma dopo subito polemiche e piccoli musi e guerra interna che subito sono stato avvertito di alcuni Sudanese del Nord che i Darfuriani ti hanno messo in mezzo quando non hanno bisogno di te ti molano e sono razzisti.Io credo in dio e non a nessuno e ho principi di aiutare che sta davanti me ma ho datti il mio interlocutore Nordista del Sudan che lui e torto no i Darfuriani e non nessuno ma l’ignoranza del nostro popolo e la mancanza del nazionalismo e l’appartenenza allo stato del Sudan anche con un tirano al potere e io vado avanti, senza perdere amicizia di sia nordisti che sudisti che Darfuriani.Grande amore nazionalistico per il mio paese cresciuto nel mio cuore quando erano Inglese erano ancora in Sudan ma per il giovani di oggi non vogliano sapere nulla anzi qualcuno mi ha detto che tempo passato che si ne frega quindi negazione della storia.Il nostro grande Mahdi Mohamed Ahmed bin Abdella che sconfinò l’inglese Egiziani a Khartoum 1885 rimasto il Sudan libero fino al 1898 cosi stato conquistato e rimasto colonia Inglese fino 1956.Ho notato che alcuni si leggano altri non interessa proprio la storia , anzi alcuni volte mettano informazione storici sbagliati che sono diffusi del regime del Bashir si come alcuni fanno parte della milizia del Turabi grande maestro del Bashir che ha fatto il colpo dentro il palazzo ....segue la prossima settimana.

Attimo Fugente ....Darfur




Da oggi pubblico il mio diario che scritto per un libro "Attimo Fugente" su Darfur e la sua incantevoli melodia nella mia infazia e ora il drama del sfolati scapati della guerra e la situazione di non guerra ma sfolati che abitano campi fuori città, drama del boat people da Libia in Italia e come vivano qui.....Azim

1982 Omdurman con tracce del Darfur

Quando arrivato per ferie in Sudan ho incontrato un mio studente che era 1970 nel quattro class ed ha fatto strada fino a Khartoum studiato architettura, nel Politecnico di Khartoum in Sudan, laureato e lavora per il Ministero della Costruzione .
Quando ero contento risalendo con lui a tutti quel ragazzi ma c’era Fatima l’unica ragazza tra loro nella scuola mi ha detto che sposata dopo che finito la scuola superiore perché a sua famiglia padre e zie non volevano mandarla al Università di Khartoum allora ha scelto di uscire di casa con il primo che acquisto sua mano, e felice e ha due figlie maschi abita con sua marito che ingegnere meccanico a Porto Sudan. Tutti i ragazzi del Fur che hanno studiato stano andando bene nella carriera del servizio civile o militare ma anche come commerciante.
Il patto di Sud Sudan e Nord fermato il 18 agosto 2009 si cerca di risolvere il problema del Darfur e la problema del confine tra nord e sud con elezione generali nel 2010, sperando che tutti sia Darforiani che Sud Sudanese soddisfatti.



Milano e la creazione di un Associazione
Associazione Arci Darfur Milano
Dopo tanti anni e prima del Darfurriani arrivavano i Sudanese del Sud ma a tempo Italia non concedeva nessuna “refigee status” ma aiuta loro con alloggi pagati del Nazione Uniti per essere trasferiti ad altri paese .
Italia ha rinunciato al inizio del anni 49-52 a fermare quel documento con la Nazione Uniti ma ora che ha rettificato sua firma non credo bene per un esiliato venire in Italia non ha diritto alla casa ne al lavoro al inizio ma si lavora e forza lavoro per 800 euro e paga alloggio 400 euro insomma questo cristiano deve morire di fame e molto strano che alcuni hanno dovuto lasciare l’Italia dopo che stato riconosciuto a loro asilo politico per altri paese del nord Europa ma sono stati condotti al consulto Italiano e il console Italiano garantito per loro lavoro e casa ma invece in Italia dopo l’accertamento di polizia sono stati rilasciati per il loro destino come solito il asilo politico ha abbandonato tutto nel paese di origini e in condizione che il governo di tale paese che appartiene non lo accetta mai quindi dove va e sarai acetato come asilo deve avere casa e lavoro cosi vivi di quello che guadagna ma solo come ha definito e ora in funzione e un esiliati schiavi per le cooperative e individui che ha costruito il comune di Milano una società cooperativa forza lavoro si guadagna 800 euro al me3se si paga 400 per dormire in un appartamento del comune di Milano ma che vive la non e libero orario di entrata e altri ordini da cui sembra un albergo ma non un appartamento.

Tanti motivi hanno fatto pensare per una cooperativa tra noi Sudanese o Associazione ma la fine Aprile 2009 ho convinto tutti ad rivolgere a Arci associazione che frequentavo perché ho fatto esperienza di lavoro per due mese dopo un Corso di esperto di eventi e manifestazione e comunicazione con l’impresa, il mio tutore era sig. Giuseppe Materazzi il quali ho rivolto perché mia amica Avocato mi ha detto che sua parcella e altissima e cosi nata l’Associazione Arci Darfur ma dopo subito polemiche e piccoli musi e guerra interna che subito sono stato avvertito di alcuni Sudanese del Nord che i Darfuriani ti hanno messo in mezzo quando non hanno bisogno di te ti molano e sono razzisti.
Io credo in dio e non a nessuno e ho principi di aiutare che sta davanti me ma ho datti il mio interlocutore Nordista del Sudan che lui e torto no i Darfuriani e non nessuno ma l’ignoranza del nostro popolo e la mancanza del nazionalismo e l’appartenenza allo stato del Sudan anche con un tirano al potere e io vado avanti, senza perdere amicizia di sia nordisti che sudisti che Darfuriani.

Grande amore nazionalistico per il mio paese cresciuto nel mio cuore quando erano Inglese erano ancora in Sudan ma per il giovani di oggi non vogliano sapere nulla anzi qualcuno mi ha detto che tempo passato che si ne frega quindi negazione della storia.

Il nostro grande Mahdi Mohamed Ahmed bin Abdella che sconfinò l’inglese Egiziani a Khartoum 1885 rimasto il Sudan libero fino al 1898 cosi stato conquistato e rimasto colonia Inglese fino 1956.

Ho notato che alcuni si leggano altri non interessa proprio la storia , anzi alcuni volte mettano informazione storici sbagliati che sono diffusi del regime del Bashir si come alcuni fanno parte della milizia del Turabi grande maestro del Bashir che ha fatto il colpo dentro il palazzo ....segue la prossima settimana.

Progresso fermati la guerra!




Internazionalizzazione
Il nuovo business attira acquirenti pubblici e privati
28.08.2009 Il business si apre alle nuove frontiere e nessuno vuole starne fuori.
Alla base della scelta di acquistare all'estero terreni agricoli ci sono necessità e situazioni di partenza diverse da paese a paese. Ecco i principali attori di questo nuovo business e le loro strategie, così come le descrive "Seized!", uno degli studi più completi in circolazione realizzato dalla Ong catalana "Grain".La Cina è tra gli Stati più attivi in questo tipo di shopping internazionale a causa della pressione demografica crescente e delle limitate risorse idriche. Con il 40% dei contadini mondiali, ma solo il 9% delle terre agricole, la sicurezza alimentare è in cima alle priorità politiche di Pechino. Si contano già diverse decine di accordi conclusi negli ultimi anni, anche se non ci sono dati ufficiali complessivi. I "paesi-obiettivo" sono sparsi ovunque: gli acquisti sono avvenuti in Asia e in Africa, dal Kazakhistan all'Australia e dal Mozambico alle Filippine. Il Governo cinese ha annunciato che nei prossimi 50 anni investirà nell'agricoltura africana 5 miliardi di dollari attraverso il Fondo di sviluppo Cina-Africa (Cadf), un fondo di private equity della Banca di sviluppo cinese. Gran parte delle colture cinesi all'estero sono dedicate a riso, soya e mais, oltre a canna da zucchero, tapioca e sorgo per biocarburanti. Come contropartita, Pechino offre tecnologia, infrastrutture e formazione della manodopera locale.Ricchezze disponibiliI paesi della regione (Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti) dispongono di pochissima terra coltivabile e per allevamento, ma non mancano i "petrodollari" con cui trattare l'acquisto di altri spazi all'estero. In questi stati (costretti a comprare gran parte del cibo fuori dai propri confini, soprattutto in Europa) la contemporanea crescita dei prezzi alimentari e perdita di valore del dollaro, a cui sono agganciate tutte le monete locali ad eccezione di quella del Kuwait, ha portato l'inflazione interna a crescere notevolmente. E la bolletta alimentare è cresciuta del 150% negli ultimi 5 anni.Una situazione insostenibile, specie se si pensa che la popolazione è formata in larga parte da manodopera straniera a basso reddito, che non può quindi sostenere una spesa elevata per l'alimentazione (nel 2007 il 63% degli abitanti proveniva dall'estero). Il primo obiettivo, formulato sotto l'egida del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), è di produrre cibo all'estero per poi importarlo, così da sfuggire alle oscillazioni dei mercati mondiali. Gli stati nei quali finora è stata acquistata o affittata più terra sono Sudan e Pakistan, seguiti, nel Sud-Est asiatico, da Birmania, Cambogia, Indonesia, Laos, Filippine, Thailandia e Vietnam, oltre che da Turchia, Kazakhistan, Uganda, Ucraina, Georgia e Brasile.In Asia anche Giappone, Corea del Sud e India si stanno dando da fare per accaparrarsi terreni agricoli in giro per il mondo. Il Giappone importa circa il 60% del proprio fabbisogno alimentare e la Corea del Sud, se si esclude il riso, supera il 90 per cento. Il governo di Seul ha avviato nel 2008 un piano per facilitare le acquisizioni all'estero, contando soprattutto sulle imprese private. Gli accordi (già sottoscritti da società sud-coreane o dallo stesso governo, o ancora in fase di discussione) hanno interessato la Mongolia, la Russia orientale, il Sudan, l'Argentina e altri Paesi del Sud-Est asiatico. In Giappone tutta l'azione sul campo è affidata ad aziende private, mentre il Governo si occupa della cornice politico-diplomatica, stipulando accordi di libero scambio, trattati bilaterali e patti di cooperazione allo sviluppo. L'India è impegnata sul fronte delle acquisizioni internazionali di terra attraverso sia le società di commercio di proprietà statale, sia i privati attivi nell'agrobusiness. Si cerca così di ottenere campi per coltivare e per allevare bestiame, con l'obiettivo di riportare la produzione in patria, sopperendo così alla scarsità di terre fertili e di risorse idriche. New Delhi sta cercando di conquistare campi in Birmania (per la coltivazione di lenticchie), in Indonesia (piantagioni di palma da olio), Uruguay, Paraguay e Brasile (soia).