venerdì 26 marzo 2010

SUDAN CRY BELOVED COUNTRY!!!




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Con Childress SARAH NAIROBI, Kenya-La alto funzionario degli Stati Uniti nei confronti del Sudan, ha detto un recente accordo raggiunto tra governo sudanese e di un principale gruppo ribelle del Darfur potrebbero costituire un elemento fondamentale per una pace duratura nella regione dilaniata dalla guerra. In un briefing a Nairobi, maggior generale in pensione Scott grazione, l'inviato speciale Usa per il Sudan, ha minimizzato il ruolo americano nel portare i due lati. Ha detto che il cessate-il-fuoco, firmato nel febbraio, è stato l'accordo di lunga durata fino ad oggi e probabilmente posto le basi per un'ulteriore cooperazione. Il generale ottimismo espresso circa l'accordo gran parte a causa del supporto che aveva ricevuto dai leader regionali, tra cui il presidente del vicino Ciad. Sudan e Ciad accusano a vicenda di sostenere gruppi ribelli nei paesi in via di ogni altri ', alimentando anni di lotte. "Questo è uno dei primi accordi molto grave che abbiamo avuto", ha detto il generale grazione. "Non c'è più la pelle nel gioco, e più in gioco. ... Penso che ci sia una migliore possibilità che questo bastone». Ricco di petrolio del Sudan resta a un bivio. Nel mese di aprile, si è previsto di tenere la sua prima nazionale, le elezioni multipartitiche in due decenni. Poi l'anno prossimo, nel Sudan meridionale voterà su un referendum cruciale per l'indipendenza. La posta in gioco: miliardi di ricavi del petrolio e altre risorse naturali che la gente su entrambi i lati della nazione, combattono e muoiono oltre. Il ruolo di primo piano svolto dal presidente sudanese Omar al-Bashir nel processo di pace ha complicato gli sforzi degli Stati Uniti per risolvere i conflitti in Sudan. Il signor al-Bashir, accusato di crimini di guerra dell'Aia in relazione al conflitto in Darfur, iniziato nel 2003 e ha ucciso circa 200.000 persone-si prevede di vincere la sua offerta per la rielezione.
IN ENGLISH
By SARAH CHILDRESS
NAIROBI, Kenya—The top U.S. official on Sudan said a recent accord struck between Sudan's government and a main Darfur rebel group could form a cornerstone for lasting peace in the war-torn region.
At a briefing in Nairobi, retired Maj. Gen. Scott Gration, the U.S. special envoy to Sudan, played down the American role in bringing the sides together. He said the cease-fire, signed in February, has been the longest-lasting agreement to date and would likely set the stage for further cooperation.
The general expressed optimism about the accord largely because of the support it had received from regional leaders, including the president of neighboring Chad. Sudan and Chad have accused each other of backing rebel groups in each others' countries, fueling years of strife.
"This is one of the first very serious agreements that we've had," Gen. Gration said. "There's more skin in the game, and more at stake. ... I think there's a better chance that this will stick."
Oil-rich Sudan remains at a crossroads. In April, it is slated to hold its first nationwide, multiparty elections in two decades. Then next year, southern Sudan will vote on a critical referendum for independence. At stake: billions in oil revenues and other natural resources that people on both sides of the nation have been fighting and dying over.
The prominent role played by Sudanese President Omar al-Bashir in the peace process has complicated U.S. efforts to resolve Sudan's conflicts. Mr. al-Bashir—charged with war crimes in The Hague in connection with the Darfur conflict that began in 2003 and killed an estimated 200,000 people—is expected to win his bid for re-election.

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