QHUG KISS IL BACIO DI QHUG
lunedì 31 dicembre 2007
Hamed Elnil Derwish
Sofi Derwish in Omdurman Hamed Elnil Mousque, qui vediamo le trecine il ferma sudore "banda" e vestite colorate. Il Sofi sono molto regorosi nel relegione hanno la somiglianza come gesuiti cristiani il loro imam in sudan e Hamad Elnil, qui davanti il sua mausoleo si radunano e cominciano la dansa che forte con ritmi di tamburi per recordare il profetta Mohamed, nel lontano 1969 e visitò il Sudan Isach heath che andò da loro per prendere ritim famousi come TOMTOM e Darbucata.
E pure questa cenata del Derwish come ho scritto e un "Rithem Relegous" voldire "GOSPEL MUSIC" Che ha origine e radice Africana ora anche l'anthoropologi dicono che la Dansa del "VUDU" ha lo stesso inutile andare avanti la prossima parlo della deferenza tra Derwish Africano e Turco.
E pure questa cenata del Derwish come ho scritto e un "Rithem Relegous" voldire "GOSPEL MUSIC" Che ha origine e radice Africana ora anche l'anthoropologi dicono che la Dansa del "VUDU" ha lo stesso inutile andare avanti la prossima parlo della deferenza tra Derwish Africano e Turco.
sabato 29 dicembre 2007
Dervish....Regge
Dervish in Dinder la città parco nazionale del Sudan nel immenso colina dove il Fung hanno dominato Sudan per tre secoli la loro Dervish vestanno cosi e hanno la trecina " che Bobmarley " ha cantato la lettera di Haileselasi Impratore d'etiopia che indrizzava la nazione unite sulla guerra "WAR" la vallata del Sudan est fino est in Etiopia e sacra con questi cansoni muslimani, ansi dicono che Abdella Gomaa e venuto della vallata in etiopia"era della tribu Oramo" per fare alleanza con Immara Dangus, insomma questo Derwish va a fare "zicher" con rittmi forti e balli piu fuccousi al ritmo di tamburi grande diametro 80 centimetri e si batte con due bastone, il tamburo fatto dell pelli di camello.
MIA MADRE MIEI SORELLI VERI FUNG CON LE TRECINE.
SINALNAR
Capitale del sultanato Fung che governo Sudan per tre secoli.
venerdì 28 dicembre 2007
Mogran
Amici ho fatto editare questo foto del "Mogran" specialmente per l'amica Laura che ha scritto sul sua blog del egitto qui vediamo nell foto la parte destra il nilo azzuro e la parte sinistra il nilo bianco il primo sorge del lago Tana in Ethiopia e il secondo del lago Victoria del Kenya si uniscano qui al Mogran come noi diciamo in Sudan per scorrere fino ad al Ciaro e finice il Nilo al mare Medetraneo.
Alsunut e una ditta di costruzione sudanese ha cominciato a costruire in horizonte voldire grata cieli perche a khartoum massimo e quattro piani e Blue nile Bld. e sette piani, il sahara hotel otto piani.
giovedì 27 dicembre 2007
Oggi ho fato un passo avanti a chiedere un amore che mi manca da dieci anni dopo la scomparsa di Carla della mia vita ma ancora broncolo nel buio assoluto dell anno scorso che ti vedo tutti i giorni cara Mar..., nome stento cosi per la privacy, ti ho aperto un posto ne mio couere piccolo, sono serio sul argumento, perche vita.
Posso regalarti questo buquet di fiori.
Oggi mi hai fato vivere intensamente ho solo tua imagine nella mia testa....grazie cara, .....azimof
lunedì 24 dicembre 2007
sabato 22 dicembre 2007
Corban berem
Trattamento di prezzo via cellulare che prima di 15 anni fa il Sig. con turbante doveva andare al mercato del bestiame per comprare e trattare prezzo dell capra per la festa del sacrificio -'corban berem' in inglese. la discuzione :- Il comprante "Sig. con il turbante :- Quando costa una capra per la festa del Sacrificio.
Il Ragazzo 100 pound Sudanese.
Il Sig. con turbante :- "Dio mio ma sei pazzo e caro"!
Il ragazzo :-"Giuro che sua prezzo dal alevatore"
VIVA LA TELECOMUNICAZIONE MODERNA. Specialmente in Sudan con superfice di 2.450.000 km2 e posizione vicino il cantur line 0 che sfrutando tutti i satelite che passano.
Il Ragazzo 100 pound Sudanese.
Il Sig. con turbante :- "Dio mio ma sei pazzo e caro"!
Il ragazzo :-"Giuro che sua prezzo dal alevatore"
VIVA LA TELECOMUNICAZIONE MODERNA. Specialmente in Sudan con superfice di 2.450.000 km2 e posizione vicino il cantur line 0 che sfrutando tutti i satelite che passano.
venerdì 21 dicembre 2007
Marawi
SUDAN - SudanTEMPLI NELLA SABBIA
I templi della dinastia meroitica, tesori nella sabbia, il Nilo, l'emozione dell'acqua che solca il deserto. Gli ambienti intatti e grandiosi dei nomadi Bisharin. Colori: dune gialle, rocce nere, blocchi di granito grigio. Capanne di fango e grandi tende in lana di cammello Un itinerario geografico e antropologico in una terra ancora vergine ma soprattutto un viaggio archeologico e storico a ritroso nel tempo, alla ricerca delle vestigia di antiche civiltà ormai scomparse e spesso dimenticate a causa di un potente vicino, l’impero egizio, che sempre cercò di sottomettere queste terre. Esse dettero vita a sovrani che per oltre un secolo riuscirono a unificare la Nubia con l’Egitto e a regnare sopra le due nazioni, dando vita all’impero dei faraoni neri. Ricacciati a sud dai nuovi signori d’Egitto, i re nubiani crearono una delle culture più evolute di tutta l’Africa Nera, il Regno di Meroe: essi ci hanno lasciato affilate ed enigmatiche piramidi, città sacre in mezzo al deserto, come Naga la città degli dei e Mussawarat, dove venivano addestrati gli elefanti da guerra.
giovedì 20 dicembre 2007
Sposa
mercoledì 19 dicembre 2007
Storia del FUG
History
In the fifteenth century the part of Nubia formerly controlled by Makuria was home to a number of small states and subject to frequent incursions by desert nomads. The situation in Alodia is less well known, but it also seems as though that state had collapsed. The area was reunified under Abdallah Jamma, the gatherer, who came from the eastern regions that had grown wealthy and powerful from the trade on the Red Sea. Abdallah's empire was short lived as in the early sixteenth century the Funj people under Amara Dunkas arrived from the south, having been driven north by the Shilluk. The Funj defeated Abdallah and set up their own kingdom based at Sennar.
The Funj had originally practiced a religious mix of Animism and Christianity. Islam also had an important influence, and in 1523 the Sennar monarchy officially converted to that religion, though many elements of the previous beliefs continued. Sennar expanded rapidly at the expense of neighboring states. Its power was extended over the Gezira, the Butana, the Bayuda, and southern Kordofan. This caused immediate tensions with its neighbours. Ethiopia felt much threatened but its internal problems prevented intervention. Newly Ottoman Egypt also saw the new state as a threat and invaded in force, but then failed to conquer the area, so the Ottoman forces fortified the border and consolidated their hold on northern Nubia. This border would hold until 1821.
Relations with Ethiopia were more strained as both states competed over lowlands between their two states. Eventually the Ethiopians moved their capital to nearby Gondar and secured their influence over these areas. Conflicts with the Shilluk to the south continued, but later the two were forced into an uneasy alliance to combat the growing might of the Dinka. Under Sultan Badi II, Sennar defeated the Kingdom of Taqali to the west and made its ruler (styled Woster or Makk) its vassal.
The armies of Sennar relied most on heavy cavalry: horsemen drawn from the nobility, armed with long broadswords as the toe stirrups they used did not permit the use of lances. These riders were armoured with chain mail while the horses were covered in thick quilts and copper headgear. A greater mass of troops were infantry who were composed of slaves, also carrying swords and armoured. This permanent standing army was garrisoned in castles and forts throughout the sultanate. Reliance on a standing army meant that the armies fielded by Sennar were usually quite small, but highly effective against their less organized rivals.
Sennar was heavily divided along geographic and racial/ethnic lines. The society was divided into six racial groups. The blue, the green, the yellow, the red, the green mixed with yellow, and the slaves who were brought from further south. The capital, prosperous through trade, hosted representatives from all over the Middle East and Africa.
There was a sharp division between those who were the heirs of the ancient kingdom of Alodia and the rest of Sennar. The Alodians adopted the mantle of the defeated Abdallah Jamma and came to be known as the Abdallab. In the late sixteenth century they rose in revolt under Ajib the Great. Ajib routed the Kings of Sennar, first making them his vassals and then seizing almost the entire kingdom in 1606. The Sennar monarchy regrouped under Adlan I, defeating Ajib in a pair of decisive battles. Eventually a compromise was reached whereby Ajib and his successors would rule the Sennar province of Dongola with a great deal of autonomy.
Sennar was at its peak at the end of the sixteenth century, but over the seventeenth it began to decline as the power of the monarchy was eroded. The wealth and power of the sultans had long rested on the control of the economy. All caravans were controlled by the monarch, as was the gold supply that functioned as the state's main currency. In time this power was eroded. Foreign currencies became widely used by merchants breaking the power of the monarch to closely control the economy. The thriving trade created a wealthy class of educated and literate merchants, who read widely about Islam and became much concerned about the lack of orthodoxy in the kingdom. The monarchy of Sennar had long been regarded as semi-divine, in keeping with ancient traditions, but this idea ran strongly counter to Islam. Many festivals and rituals also persisted from earlier days, and a number them involved massive consumption of alcohol. These traditions were also abandoned. The greatest challenge to the authority of the king was the merchant funded ulema who insisted it was rightfully their duty to mete out justice.
In 1762 Badi IV was overthrown in a coup launched by Abu Likayik of the red Hamaj from the northeast of the country. Abu Likayik installed another member of the royal family as his puppet sultan and ruled as regent. This began long conflict between the Funj sultans attempting to reassert their independence and authority and the Hamaj regents attempting to maintain control of the true power of the state.
These internal divisions greatly weakened the state and in the late 1700s Mek Adlan II, son of Mek Taifara, took power during a turbulent time at which a turkish presence was being established in the Funj kingdom. The Turkish ruler, Al-Tahir Agha, married Khadeeja, daughter of Mek Adlan II. This paved the way for the assimilation of the Funj into the Ottoman Empire.
In 1821, Ismail bin Muhammad Ali the general and son of the nominally Ottoman khedive of Egypt, Muhammad Ali, led an army into Sennar; he encountered no resistance from the last king, whose realm was promptly absorbed into Ottoman Egypt. The region was subsequently absorbed into the Anglo-Egyptian Sudan and the independent Republic of Sudan on that country's independence in 1956.
Rulers of Sennar
Amara Dunqas 1503-1533/4 (AH 940)
Nayil 1533/4 (AH 940)-1550/1 (AH 957)
Abd al-Qadir I 1550/1 (AH 957)-1557/8 (AH 965)
Abu Sakikin 1557/8 (AH 965)-1568
Dakin 1568-1585/6 (AH 994)
Dawra 1585/6 (AH 994)-1587/8 (AH 996)
Tayyib 1587/8 (AH 996)-1591
Unsa I 1591-1603/4 (AH 1012)
Abd al-Qadir II 1603/4 (AH 1012)-1606
Adlan I 1606-1611/2 (AH 1020)
Badi I 1611/2 (AH 1020)-1616/7 (AH 1025)
Rabat I 1616/7 (AH 1025)-1644/5
Badi II 1644/5-1681
Unsa II 1681-1692
Badi III 1692-1716
Unsa III 1719-1720
Nul 1720-1724
Badi IV 1724-1762
Nasir 1762-1769
Isma'il 1768-1769
Adlan II 1776-1789
Awkal 1787-1788
Tayyib II 1788-1790
Badi V 1790
Nawwar 1790-1791
Badi VI 1791-1798
Ranfi 1798-1804
Agban 1804-1805
Badi VII 1805-1821
Hamaj regents
Abu Likayik - 1769-1775/6
Badi walad Rajab - 1775/6-1780
Rajab 1780-1786/7
Nasir 1786/7-1788
References
R.S. O'Fahey and J.L Spaulding Kingdoms of the Sudan
In the fifteenth century the part of Nubia formerly controlled by Makuria was home to a number of small states and subject to frequent incursions by desert nomads. The situation in Alodia is less well known, but it also seems as though that state had collapsed. The area was reunified under Abdallah Jamma, the gatherer, who came from the eastern regions that had grown wealthy and powerful from the trade on the Red Sea. Abdallah's empire was short lived as in the early sixteenth century the Funj people under Amara Dunkas arrived from the south, having been driven north by the Shilluk. The Funj defeated Abdallah and set up their own kingdom based at Sennar.
The Funj had originally practiced a religious mix of Animism and Christianity. Islam also had an important influence, and in 1523 the Sennar monarchy officially converted to that religion, though many elements of the previous beliefs continued. Sennar expanded rapidly at the expense of neighboring states. Its power was extended over the Gezira, the Butana, the Bayuda, and southern Kordofan. This caused immediate tensions with its neighbours. Ethiopia felt much threatened but its internal problems prevented intervention. Newly Ottoman Egypt also saw the new state as a threat and invaded in force, but then failed to conquer the area, so the Ottoman forces fortified the border and consolidated their hold on northern Nubia. This border would hold until 1821.
Relations with Ethiopia were more strained as both states competed over lowlands between their two states. Eventually the Ethiopians moved their capital to nearby Gondar and secured their influence over these areas. Conflicts with the Shilluk to the south continued, but later the two were forced into an uneasy alliance to combat the growing might of the Dinka. Under Sultan Badi II, Sennar defeated the Kingdom of Taqali to the west and made its ruler (styled Woster or Makk) its vassal.
The armies of Sennar relied most on heavy cavalry: horsemen drawn from the nobility, armed with long broadswords as the toe stirrups they used did not permit the use of lances. These riders were armoured with chain mail while the horses were covered in thick quilts and copper headgear. A greater mass of troops were infantry who were composed of slaves, also carrying swords and armoured. This permanent standing army was garrisoned in castles and forts throughout the sultanate. Reliance on a standing army meant that the armies fielded by Sennar were usually quite small, but highly effective against their less organized rivals.
Sennar was heavily divided along geographic and racial/ethnic lines. The society was divided into six racial groups. The blue, the green, the yellow, the red, the green mixed with yellow, and the slaves who were brought from further south. The capital, prosperous through trade, hosted representatives from all over the Middle East and Africa.
There was a sharp division between those who were the heirs of the ancient kingdom of Alodia and the rest of Sennar. The Alodians adopted the mantle of the defeated Abdallah Jamma and came to be known as the Abdallab. In the late sixteenth century they rose in revolt under Ajib the Great. Ajib routed the Kings of Sennar, first making them his vassals and then seizing almost the entire kingdom in 1606. The Sennar monarchy regrouped under Adlan I, defeating Ajib in a pair of decisive battles. Eventually a compromise was reached whereby Ajib and his successors would rule the Sennar province of Dongola with a great deal of autonomy.
Sennar was at its peak at the end of the sixteenth century, but over the seventeenth it began to decline as the power of the monarchy was eroded. The wealth and power of the sultans had long rested on the control of the economy. All caravans were controlled by the monarch, as was the gold supply that functioned as the state's main currency. In time this power was eroded. Foreign currencies became widely used by merchants breaking the power of the monarch to closely control the economy. The thriving trade created a wealthy class of educated and literate merchants, who read widely about Islam and became much concerned about the lack of orthodoxy in the kingdom. The monarchy of Sennar had long been regarded as semi-divine, in keeping with ancient traditions, but this idea ran strongly counter to Islam. Many festivals and rituals also persisted from earlier days, and a number them involved massive consumption of alcohol. These traditions were also abandoned. The greatest challenge to the authority of the king was the merchant funded ulema who insisted it was rightfully their duty to mete out justice.
In 1762 Badi IV was overthrown in a coup launched by Abu Likayik of the red Hamaj from the northeast of the country. Abu Likayik installed another member of the royal family as his puppet sultan and ruled as regent. This began long conflict between the Funj sultans attempting to reassert their independence and authority and the Hamaj regents attempting to maintain control of the true power of the state.
These internal divisions greatly weakened the state and in the late 1700s Mek Adlan II, son of Mek Taifara, took power during a turbulent time at which a turkish presence was being established in the Funj kingdom. The Turkish ruler, Al-Tahir Agha, married Khadeeja, daughter of Mek Adlan II. This paved the way for the assimilation of the Funj into the Ottoman Empire.
In 1821, Ismail bin Muhammad Ali the general and son of the nominally Ottoman khedive of Egypt, Muhammad Ali, led an army into Sennar; he encountered no resistance from the last king, whose realm was promptly absorbed into Ottoman Egypt. The region was subsequently absorbed into the Anglo-Egyptian Sudan and the independent Republic of Sudan on that country's independence in 1956.
Rulers of Sennar
Amara Dunqas 1503-1533/4 (AH 940)
Nayil 1533/4 (AH 940)-1550/1 (AH 957)
Abd al-Qadir I 1550/1 (AH 957)-1557/8 (AH 965)
Abu Sakikin 1557/8 (AH 965)-1568
Dakin 1568-1585/6 (AH 994)
Dawra 1585/6 (AH 994)-1587/8 (AH 996)
Tayyib 1587/8 (AH 996)-1591
Unsa I 1591-1603/4 (AH 1012)
Abd al-Qadir II 1603/4 (AH 1012)-1606
Adlan I 1606-1611/2 (AH 1020)
Badi I 1611/2 (AH 1020)-1616/7 (AH 1025)
Rabat I 1616/7 (AH 1025)-1644/5
Badi II 1644/5-1681
Unsa II 1681-1692
Badi III 1692-1716
Unsa III 1719-1720
Nul 1720-1724
Badi IV 1724-1762
Nasir 1762-1769
Isma'il 1768-1769
Adlan II 1776-1789
Awkal 1787-1788
Tayyib II 1788-1790
Badi V 1790
Nawwar 1790-1791
Badi VI 1791-1798
Ranfi 1798-1804
Agban 1804-1805
Badi VII 1805-1821
Hamaj regents
Abu Likayik - 1769-1775/6
Badi walad Rajab - 1775/6-1780
Rajab 1780-1786/7
Nasir 1786/7-1788
References
R.S. O'Fahey and J.L Spaulding Kingdoms of the Sudan
venerdì 14 dicembre 2007
Human rights
Waw alora Geddafi ha detto bene sul "Human rights" scusati "Diriti Umani", che tutti vantano a respetare l'immigrati sono calpistati in tutta l'europa e la maggioranza lavora e sta sitta, ce che fa il mafioso o il ladroncolo spaccia droga.
So quando il Sindaco Formentini ha ordinato una tassa per l'extratrestere che lavorano a Milano.
So quando il Sindaco Formentini ha ordinato una tassa per l'extratrestere che lavorano a Milano.
lunedì 10 dicembre 2007
Dengcow Denkawi
Denka..anzi DENGCOW cosi l'inglese hanno datto il nome Al Denkawi DENG il nome del ragazzo e Cow moccha o vero cowboy ... ma loro e quasi 5 milione ora si non mi sbaglio la tribu grande del Sud Sudan valorosi allevatore di Zebu ... anche a nord di loro abbiamo in Sudan il Bagara .. voldire Cow - ra e ra qui in Sudanese voldire allevatore di moccha, ma piu tosto Zebu.
giovedì 6 dicembre 2007
Good morning sadnes
Spose ma perche sono triste sia questi due uomini che le loro sposini belli dietro, e il matrimonio comunale perche un giovani dicidi di sposarsi gratta il capo dove la casa? Quando pago di dotta? E la risposta? Nel mio paese e difficile vivere si non hai lavoro ma mangi e dorme .... per il futuro dove recarsi al estero...... ecco cercari un sciafista, un barcone grandi per sbarcari a Lampidosa.
Ma questi sposi belli sono triste!!!!!!!!!!
martedì 4 dicembre 2007
Meglio cosi!
SUDAN: E' PARTITA PER LONDRA LA MAESTRA GRAZIATA DA BASHIR
Khartoum, 3 dic. (Adnkronos) - Ha lasciato il Sudan, ed in volo verso la Gran Bretagna, la maestra britannica graziata dal presidente Omar Bashir prima che scontasse la pena di 15 giorni di prigione che le era stata inflitta per aver chiamato Mohammed un orsacchiotto. Ad accompagnare la donna all'aeroporto di Khartoum, dove sono state predisposte massime misure di sicurezza dopo che nei giorni scorsi vi sono state proteste di piazza durante le quali dimostranti hanno chiesto l'esecuzione della donna accusata di aver insultato il profeta, i due Lord musulmani che hanno rivolto un appello alla clemenza al presidente sudanese.
Milano, non solo Omer Al Bashir ci sono le Fratelli Muslimani non reducibile che danegiano tutto anche le relazione con qualuncue stato vicino.
venerdì 30 novembre 2007
Blasfemia
La prof Inglesina senza sapere ha comesso un reato ma questo non voldire ignora la leggi fare trasgredilo e penso con il regime di khartoum hanno salvato la loro face perche il paese e molto pieno di Fratelli Muslumani e fanatici quindi cosi va bene 15 gg. di carceri con espolsione. sotto la notizie
29-NOV-07
20:46
SUDAN: ORSACCHIOTTO MOHAMMED,15 GIORNI CARCERE PER LA MAESTRA BRITANNICA
Londra, 29 nov. (Adnkronos/dpa) - E' stata condannata a 15 giorni di carcere la maestra britannica accusata in Sudan di aver insultato il profeta Maometto per aver chiamato Mohammed un orsacchiotto di pelouche, usato per gli esercizi in classe in una scuola privata di Khartoum. Gillian Gibbons, 54 anni, verra' deportata in Gran Bretagna dopo aver scontato la sentenza, riferisce la Bbc.
giovedì 29 novembre 2007
lunedì 26 novembre 2007
Darfur
Riceviamo e pubblichiamo una proposta di risoluzione sul Darfur presentata dal Consiglio comunale di Barletta sulla crisi nella regione del Sudan. I proponenti auspicano che l'iniziativa sia adottata anche da altri consigli comunali in Puglia ed in provincia di Bari.
Risoluzione sul Darfur presentata al Consiglio Comunale di Barletta
“Il silenzio delle democrazie è la migliore arma dei tiranni”
Entro la fine del mese di Novembre il Consiglio Comunale di Barletta voterà una risoluzione,che ci auguriamo venga approvata all’unanimità,in cui viene chiesto al Governo italiano maggior impegno nel cercare una via di uscita per il conflitto in Darfur.Ovviamente questa sarà anche un'importante occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica e informarla di quanto sta accadendo da ormai oltre quattro anni nella martoriata regione sudanese.Il testo della suddetta proposta di risoluzione è stato curato da Italians for Darfur ,movimento italiano per la promozione dei diritti umani in Darfur e Rocco Dileo,consigliere del Partito Socialista nonchè firmatario della risoluzione.
Italians For Darfur Puglia promuove,anche a Barletta,un appello diretto alle maggiori emittenti televisive per chiedere di dare maggiore spazio all’informazione su questo martirio che si consuma ormai da oltre quattro anni nella totale indifferenza del resto del mondo con la collaborazione del meetup Amici di Beppe Grillo Barletta che supporta il gruppo pugliese nell’informazione sul conflitto sudanese.
L'auspicio è quello che anche altri comuni possano utilizzare questo importante mezzo a loro disposizione,in modo da non lasciare isolato l'appello della comunità barlettana e rendere la questione Darfur di primaria importanza nelle attività del Governo italiano.Proprio per questo Italians for Darfur organizzerà a dicembre,a Roma,una conferenza dal tema "Darfur,tra silenzi assordanti e responsabilità nascoste"per richiamare il Governo Italiano e la comunità internazionale alla responsabilità di proteggere i civili del Darfur dalle incessanti e gravi violazioni dei diritti umani.Vi parteciperanno sopravvissuti del genocidio in Rwanda e del Darfur.
Di seguito il testo della risoluzione:
RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Il Consiglio Comunale di Barletta, premesso che:
- il conflitto in Darfur va avanti da oltre quattro anni mietendo oltre 200.000 vittime e oltre 2.500.000 di profughi (dati O.N.U.);
- l’accordo di pace per il Darfur, firmato ad Abuja il 5 maggio 2006, non ha ancora avuto piena attuazione ma, continua a costituire la base per la pace e la stabilità in Darfur;
- la soluzione del conflitto in Darfur deve essere innanzitutto politica, ovvero con il pieno riconoscimento dei diritti delle popolazioni locali alla equa partecipazione al governo e alle risorse del Paese;
rilevato che:- il cessate il fuoco nella regione continua ad essere violato da tutte le parti coinvolte e che continuano gli attacchi contro la popolazione civile nei villaggi e nei campi profughi allestiti nella regione;
- l’Italia è membro non permanente del Consiglio di Sicurezza O.N.U dal gennaio 2007 ed è a capo della commissione O.N.U. per le sanzioni al governo del Sudan;
- nella risoluzione n. 1769, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite Unite ha autorizzato un nuovo contingente di pace dell'ONU-UA di 26.000 caschi blu affinché subentri alla missione africana in Sudan (AMIS) nel controllo delle operazioni nel Darfur, pur riaffermando il pieno rispetto della sovranità, unità, indipendenza e integrità territoriale del Sudan,
- il fallimento degli ultimi colloqui di pace di Sirte (Libia) è dovuto in massima parte all’assenza delle più importanti fazioni di ribelli che non si sono presentate a causa della frammentarietà negli stessi gruppi e dell’atteggiamento ambiguo del governo sudanese;
- l’embargo delle armi disposto dalle Nazioni Unite è continuamente violato, a scapito della sicurezza e incolumità della popolazione civile;
invita
1. il Sindaco di Barletta, nella persona dell’Ing. Nicola Maffei, a farsi portavoce di quanto deliberato da questo Consiglio richiesto dalla comunità barlettana sensibile a questo tema;
e chiede che:
1. il Governo Italiano vigili e promuova la piena applicazione della risoluzione N. 1769 delle Nazioni Unite, supportando la stessa anche tramite il supporto tecnico e logistico militare;
2. il Governo Italiano attivi i propri canali diplomatici con la Cina affinché essa utilizzi in modo responsabile la sua considerevole influenza nella regione, allo scopo di porre fine alle esportazioni di armi verso il Sudan;
3. il Governo Italiano promuova a livello europeo e internazionale un negoziato per la Pace in una località neutra, scelta di comune accordo tra tutte le parti coinvolte.
Antonio Quarto
Barletta (BA)ITALIAN BLOGS FOR DARFUR – PUGLIA
Risoluzione sul Darfur presentata al Consiglio Comunale di Barletta
“Il silenzio delle democrazie è la migliore arma dei tiranni”
Entro la fine del mese di Novembre il Consiglio Comunale di Barletta voterà una risoluzione,che ci auguriamo venga approvata all’unanimità,in cui viene chiesto al Governo italiano maggior impegno nel cercare una via di uscita per il conflitto in Darfur.Ovviamente questa sarà anche un'importante occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica e informarla di quanto sta accadendo da ormai oltre quattro anni nella martoriata regione sudanese.Il testo della suddetta proposta di risoluzione è stato curato da Italians for Darfur ,movimento italiano per la promozione dei diritti umani in Darfur e Rocco Dileo,consigliere del Partito Socialista nonchè firmatario della risoluzione.
Italians For Darfur Puglia promuove,anche a Barletta,un appello diretto alle maggiori emittenti televisive per chiedere di dare maggiore spazio all’informazione su questo martirio che si consuma ormai da oltre quattro anni nella totale indifferenza del resto del mondo con la collaborazione del meetup Amici di Beppe Grillo Barletta che supporta il gruppo pugliese nell’informazione sul conflitto sudanese.
L'auspicio è quello che anche altri comuni possano utilizzare questo importante mezzo a loro disposizione,in modo da non lasciare isolato l'appello della comunità barlettana e rendere la questione Darfur di primaria importanza nelle attività del Governo italiano.Proprio per questo Italians for Darfur organizzerà a dicembre,a Roma,una conferenza dal tema "Darfur,tra silenzi assordanti e responsabilità nascoste"per richiamare il Governo Italiano e la comunità internazionale alla responsabilità di proteggere i civili del Darfur dalle incessanti e gravi violazioni dei diritti umani.Vi parteciperanno sopravvissuti del genocidio in Rwanda e del Darfur.
Di seguito il testo della risoluzione:
RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Il Consiglio Comunale di Barletta, premesso che:
- il conflitto in Darfur va avanti da oltre quattro anni mietendo oltre 200.000 vittime e oltre 2.500.000 di profughi (dati O.N.U.);
- l’accordo di pace per il Darfur, firmato ad Abuja il 5 maggio 2006, non ha ancora avuto piena attuazione ma, continua a costituire la base per la pace e la stabilità in Darfur;
- la soluzione del conflitto in Darfur deve essere innanzitutto politica, ovvero con il pieno riconoscimento dei diritti delle popolazioni locali alla equa partecipazione al governo e alle risorse del Paese;
rilevato che:- il cessate il fuoco nella regione continua ad essere violato da tutte le parti coinvolte e che continuano gli attacchi contro la popolazione civile nei villaggi e nei campi profughi allestiti nella regione;
- l’Italia è membro non permanente del Consiglio di Sicurezza O.N.U dal gennaio 2007 ed è a capo della commissione O.N.U. per le sanzioni al governo del Sudan;
- nella risoluzione n. 1769, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite Unite ha autorizzato un nuovo contingente di pace dell'ONU-UA di 26.000 caschi blu affinché subentri alla missione africana in Sudan (AMIS) nel controllo delle operazioni nel Darfur, pur riaffermando il pieno rispetto della sovranità, unità, indipendenza e integrità territoriale del Sudan,
- il fallimento degli ultimi colloqui di pace di Sirte (Libia) è dovuto in massima parte all’assenza delle più importanti fazioni di ribelli che non si sono presentate a causa della frammentarietà negli stessi gruppi e dell’atteggiamento ambiguo del governo sudanese;
- l’embargo delle armi disposto dalle Nazioni Unite è continuamente violato, a scapito della sicurezza e incolumità della popolazione civile;
invita
1. il Sindaco di Barletta, nella persona dell’Ing. Nicola Maffei, a farsi portavoce di quanto deliberato da questo Consiglio richiesto dalla comunità barlettana sensibile a questo tema;
e chiede che:
1. il Governo Italiano vigili e promuova la piena applicazione della risoluzione N. 1769 delle Nazioni Unite, supportando la stessa anche tramite il supporto tecnico e logistico militare;
2. il Governo Italiano attivi i propri canali diplomatici con la Cina affinché essa utilizzi in modo responsabile la sua considerevole influenza nella regione, allo scopo di porre fine alle esportazioni di armi verso il Sudan;
3. il Governo Italiano promuova a livello europeo e internazionale un negoziato per la Pace in una località neutra, scelta di comune accordo tra tutte le parti coinvolte.
Antonio Quarto
Barletta (BA)ITALIAN BLOGS FOR DARFUR – PUGLIA
giovedì 22 novembre 2007
Mogran progetto bellissimo.
Alsunut una ditta di grandi dimenzione in Sudan dopo la scoperta del Petrolio che maladettamente fatto due guerre una a Nord est finita e un altra a Drfur ovest Sudan, ma anche con questi guerre e sangue che scorre coiè la vita va avanti tra il Nilo bianco e azzuro che incontrano a Hkartoum ce un isola anzi simi isola si chiama MOGRAN in Italiano l'incontro di due amanti, questa foto mi stata spedita da un mio amico di scoula che io ho lasciato il Sudan nel lontano 1973 mi ha scritto si viene ti perdi e VERO................................Azim
mercoledì 21 novembre 2007
Auguri a Patric
martedì 20 novembre 2007
The Killer l'assassino
lunedì 19 novembre 2007
Scarcerazione e carcerazione!
sabato 17 novembre 2007
Liberta di culto
Queta chiesa di Santa Maria apartiene al ordini copto orientale in Sudan cè cristiani Catolici ordini Francescani, comboniani al qualle studiato io, Evangelici, MA NON CAPISCO LA EXONOFOBIA DELLA LEGA NORD contro l'isalam che non sono tutti i muslimani grantiti la stessa che grantita in Sudan!......................................Azim
Liberta di culto
Ue - Garantire la sicurezza delle comunità cristiane e la libertà di culto (2) =
La sessione plenaria a Strasburgo
In proposito, elenca tutti i recenti casi di persecuzione e violenza subiti dai cristiani in Pakistan, a Gaza, in Turchia, in Cina, in Vietnam, in Sudan, in Iraq e in Siria. A quest'ultimo proposito, esprime anche preoccupazione per l'esodo di cristiani dall'Iraq e sottolinea che il 24% dei 38.000 iracheni registrati dall'Unhacr in Siria erano cristiani, mentre la gran parte dei due milioni di sfollati in Siria appartiene a minoranze cristiane. Deplora inoltre il rapimento nelle Filippine del sacerdote cattolico Giancarlo Bossi. Il Parlamento sottolinea che, in alcuni casi, la situazione delle comunità cristiane è tale "da compromettere la loro sopravvivenza" e che, qualora esse scomparissero, "una parte significativa del patrimonio religioso dei paesi in questione andrebbe perduta".
VOLEVO DIRE MA QUELL MAILE DAY NON ERA CONTRO LA LIBERTA DI CULTO LA LEGA CHE NON AUTORIZZA DI COSTRIURE MOSCHEA NON ERA CONTRO LA LIBERTA DI CULTO " bravo quell baraco che ha dato spazio al muslimani per pregare - anche quell sindaco che ha datto pure spazio al muslimani per pregare"
SONO PER LA REPRUCITA
La sessione plenaria a Strasburgo
In proposito, elenca tutti i recenti casi di persecuzione e violenza subiti dai cristiani in Pakistan, a Gaza, in Turchia, in Cina, in Vietnam, in Sudan, in Iraq e in Siria. A quest'ultimo proposito, esprime anche preoccupazione per l'esodo di cristiani dall'Iraq e sottolinea che il 24% dei 38.000 iracheni registrati dall'Unhacr in Siria erano cristiani, mentre la gran parte dei due milioni di sfollati in Siria appartiene a minoranze cristiane. Deplora inoltre il rapimento nelle Filippine del sacerdote cattolico Giancarlo Bossi. Il Parlamento sottolinea che, in alcuni casi, la situazione delle comunità cristiane è tale "da compromettere la loro sopravvivenza" e che, qualora esse scomparissero, "una parte significativa del patrimonio religioso dei paesi in questione andrebbe perduta".
VOLEVO DIRE MA QUELL MAILE DAY NON ERA CONTRO LA LIBERTA DI CULTO LA LEGA CHE NON AUTORIZZA DI COSTRIURE MOSCHEA NON ERA CONTRO LA LIBERTA DI CULTO " bravo quell baraco che ha dato spazio al muslimani per pregare - anche quell sindaco che ha datto pure spazio al muslimani per pregare"
SONO PER LA REPRUCITA
venerdì 16 novembre 2007
Amici e collegi
Ho smesso di lavorare con un amico Dario e un amica Elisabetta loro sono voluntari invece io come stagista si e instaurata una relazione veramente bella respetto e aiuto intenso nel lavoro che in centro di aiuti per desaggiati, colgo questo occazione per renovari mio respetto e amicizia ......................................................Azim
Dario con occiale secondo da destra.
Diavoli
Che e del due che ha orchestrato la sinfonia della morta del povera Mez lui o lei Americanacia di quatro soldi con vita sprecolata come il maggior parte del giovanni Americani, e voleva indossare la colpa al Neger, Patric Lumumba che ha datto Amanda un lavoro saltuario per aiutarla, al contrario invece la moglie di Patric Europea e fedele sigra di famiglia, Amanda e un diavolo incarnato come fanno in America Razzizta fin del creazione ad oggi ... paese di assasini e ladri del 30 mo secolo........................................................................Azim
giovedì 15 novembre 2007
SPOSI FUNG
Tanti i modi di vestire le sposi ma questo metedo e quello del Fung che hanno governato il Sudan per 3 secoli si chiamano Il Sultanato del Fung la sua capitale era Sinalnar - simpliciamente Sinnar (punta del fucco) traduzioni molto povera e vicino la lingua Italiana ......................................azim
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